
Idea tridente in cantiere anche alla vigilia di Sampdoria-Juventus. Maurizio Sarri per il momento prende tempo e tanto dipenderà anche dalla rifinitura odierna: “Non lo so, voglio vedere le condizioni dei giocatori perché abbiamo giocato 48 ore fa e l’allenamento di ieri è stato defaticante – ha detto in conferenza stampa all’Allianz Stadium -. Lasciatemi vedere almeno un allenamento per valutare le condizioni dei nostri prima di valutare le condizioni dell’avversario”. Intanto, la condizione degli attaccanti sembra buona: “I nostri tre giocatori davanti in questo momento stanno bene e abbiamo giocatori che stanno reinserendosi dopo un infortunio come Douglas e come Ramsey. Valutiamo tutto oggi parlando con i dottori e con i diretti interessati, anche perché le sensazioni che vanno più rispettate sono le loro”.
Mettere in campo il tridente chiaramente condiziona l’intero equilibrio tattico: “Quando ci sono questi tre giocatori contemporaneamente per noi è importante difendere molto alti e mantenere pressione, riconquistare palla in zone alte del campo e dare continuità all’azione offensiva – ha aggiunto il tecnico toscano della Juventus -. Ci vogliono grande attenzione alle distribuzioni e grande predisposizione mentale nell’andare a coprire con palla persa. Se stiamo altissimi paga, ma appena diamo costretti ad abbassarci ci crea qualche problema”.
Non è questione di un giocatore piuttosto che un altro per sostenere questo modulo, ha aggiunto Sarri: “Al di là degli interpreti, il modulo in questo periodo è dispendioso. È difficile sostenerlo 90 minuti perché gli spazi da coprire sono abbastanza ampi. Finché la situazione ci consente di andare a pressare su palla persa, restare alti e recuperare palla riusciamo a sostenere il modulo, per 90 minuti è più difficile”.
Parlando poi dei centrocampisti, Sarri ha fatto intendere che domani potrebbe toccare ancora a Rabiot: “E’ un giocatore in crescita e dà la sensazione di aver bisogno di giocare. Penso che se ha recuperato possa andare dentro tranquillamente. Matuidi? È uno che spende tantissimo e la sensazione è che dopo un paio di partite debba riposare. Vediamo come stanno oggi sia Rabiot sia Matuidi ma la sensazione è che uno abbia bisogno di giocare ed è Rabiot”. In porta, invece, Szczesny potrebbe lasciar spazio ancora a Buffon: “Se Buffon aggancerà Maldini per numero di presenze? Probabilmente sì ma ancora non lo so. (Per Szczesny) si tratta di una piccola elongazione a un muscolo pettorale. Ieri aveva ancora un po’ di dolore ma vediamo oggi”. Al Luigi Ferraris sarà una “partita è difficile, loro vengono da un periodo brutto dal quale si stanno risollevando. Hanno ritrovato entusiasmo grazie alla vittoria nel derby e hanno fiducia perché si stanno tirando fuori dalla situazione critica di qualche partita fa.
Le squadre di Ranieri sono sempre difficili da affrontare, dobbiamo ripetere una prestazione di grande livello se vogliamo portare a casa punti”.
Sarri ha evitato polemica sul fatto che il calendario costringe la Juve ad anticipare il turno di campionato mentre la Lazio – prossima rivale in Supercoppa italiana – si è vista rinviare la gara al 5 febbraio: “Mi dicono sempre che sono uno che si lamenta, il calendario è questo e va bene così. Giochiamo domani e se c’è stato un errore è stato a monte, far giocare la Lazio di lunedì perché se giocava sabato o domenica poteva tranquillamente domani come noi. Le scelte sono state queste, è inutile pensarci”. Nessuna polemica invece sul manifesto lanciato dalla Lega Calcio contro il razzismo che raffigura tre scimmie: “È giusto cercare di sensibilizzare, il mondo del calcio è multiraziale già da tanti anni e a livello di addetti ai lavori è sensibile, è giusto sensibilizzare l’opinione pubblica, poi delle singole polemiche su un dipinto o un titolo di giornale sinceramente non mi interessa”.
Così come non gli interessa al momento pensare al Lione prossimo avversario di Champions: “In questo momento sinceramente mi interessa zero. È una partita che giocheremo tra 70 giorni, in mezzo c’è un mercato e una quindicina di partite. Le valutazioni in questo momento lasciano il tempo che trovano perché troveremo una situazione diversa. La grande paura era il Real Madrid, poi per il resto ci poteva andare bene. A febbraio ci penseremo ma un ottavo è sempre difficile a prescindere dagli avversari”. Infine un commento sui suoi primi mesi all’interno della Juventus: “L’impressione è di una società presente, forte, con questa grandissima mentalità e questa voglia di vincere continua nonostante quello che ha vinto. È una spinta continua a dare il meglio. Non per pressioni ma per esempio: il presidente è tutti i giorni sul pezzo, è un esempio positivo di abnegazione, di volontà, di voglia di fare bene e di vincere. Questo è un qualcosa che quando ci vivi dentro lo trasmette”.
(ITALPRESS).