SANITÀ, ZINGARETTI “MIGLIORANO LISTE D’ATTESA”

“Oggi c’è una buona notizia su un tema delicatissimo che ha devastato le vite di tanti cittadini: migliorano nel Lazio le liste d’attesa”. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, presentando, insieme all’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, il nuovo sistema di rilevazione dei tempi delle liste d’attesa.

“Dopo tanto tempo – ha aggiunto – c’è una prima importante inversione di tendenza: rispetto al 2015 si passa dal 50 per cento delle erogazioni nel rispetto dei tempi all’80 per cento del 2018, a oggi. Questo non significa che i problemi siano risolti ma che l’impegno, gli investimenti sul personale, la riorganizzazione della macchina, l’acquisto di nuovi macchinari comincia a produrre risultati importanti. Non dobbiamo fermarci, perché è una prima importante inversione di tendenza e dobbiamo andare avanti così”.

Il nuovo Sistema di Rilevazione dei tempi delle liste d’attesa, è uno strumento per la trasparenza di cui la Regione Lazio si è dotata in considerazione del trend di crescita delle prestazioni erogate entro i tempi indicati dalla Legge nazionale: nel Lazio si è infatti passati dal 50% del 2015 all’80% registrato nel 2018 (il trend è stato del 62,2% nel 2016, e del 70% nel 2017 a dimostrazione dei miglioramenti costanti di questi anni). L’obiettivo ora è quello, è stato sottolineato, di raggiungere nel 2019 il 90% dei tempi per i primi accessi sulle prestazioni critiche.

La Regione Lazio ha predisposto un sistema di rilevazione dei tempi di attesa (TDA) per le prime visite e esami strumentali che monitora ogni settimana 43 visite ed esami diagnostici (dalle visite ortopediche, alle mammografie passando per le visite oncologiche, urologiche, Tac e Risonanze). I dati sono consultabili sul portale www.salutelazio.it e si riferiscono alle prime visite e agli esami strumentali con unadivisione per classe di priorità che viene assegnata dal medico prescrittore: urgente, breve e differibile.

Per rendere più veloce e trasparente il sistema delle liste di attesa per la Regione Lazio è stata fondamentale la collaborazione con le Aziende sanitarie, i Medici di Medicina Generale, il Cup e ReCup, le associazioni sindacali e le rappresentanze degli utenti.

Per ogni prestazione è stato richiesto al medico prescrittore di indicare la classe di priorità della prestazione: 72 ore per le urgenti; 10 giorni per le brevi; 30 giorni per le visite differibili, 60 giorni per le prenotazioni strumentali differibili. Il risultato raggiunto è stato molto positivo poiché dal 2015 ad oggi la classe ‘Urgente’ è passata dal 15% al 50% il che in termini pratici vuol dire che il paziente ottiene la prestazione entro le 72 ore.

Nel sistema di monitoraggio che viene presentato oggi per ciascuna prestazione viene indicato un colore: verde indica il rispetto dei tempi in almeno il 90% delle prestazioni; giallo il rispetto dei tempi nel tra il 50% e l’89% delle prenotazioni e rosso indica il rispetto dei tempi per meno del 50% delle prenotazioni. Per compiere un ulteriore passo in avanti nello scorrimento delle liste d’attesa è però fondamentale la collaborazione dei cittadini. Bisogna infatti ridurre il numero delle prestazioni prenotate e non effettuate senza la necessaria disdetta da parte dell’utente. Nel primo trimestre del 2018 sono andate perse circa 1.500 prestazioni ogni giorno su un totale di oltre 2 milioni e 175 mila erogate. Una percentuale del 6% calcolata in base alle circa 9 milioni di prestazioni erogate ogni anno dal Sistema sanitario regionale.

La Regione Lazio sta valutando l’ipotesi di adottare un sistema di sanzionamento, in caso di mancata disdetta, come avviene già in altre Regioni d’Italia, soldi che saranno comunque reinvestiti nella sanità.

 

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