TARANTO (ITALPRESS) – È salpato dal porto di Taranto, per tornare a operare nel Mediterraneo, lo Standing NATO Maritime Group Two (SNMG2), uno dei quattro dispositivi multinazionali permanenti dell’Alleanza Atlantica che assicurano una presenza marittima costante nelle aree strategiche dell’Euro-Atlantico. La task force navale, che opera sotto il Comando Marittimo Alleato (MARCOM) di Northwood, costituisce parte integrante della Allied Reaction Force (ARF), per una continua presenza alleata nel Mediterraneo. Dal 4 luglio, la guida del gruppo è affidata alla Marina Militare italiana, con il contrammiraglio Francesco Iavazzo al comando e uno staff internazionale composto da ufficiali di Bulgaria, Grecia, Italia, Regno Unito, Romania, Spagna e Turchia. La flagship è la fregata italiana ITS Carlo Bergamini, affiancata dalla fregata canadese HMCS St. John’s e dalla nave di supporto logistico spagnola ESPS Cantabria. Nelle prossime settimane si uniranno al dispositivo anche unità turche e greche, ampliando ulteriormente la componente multinazionale del gruppo.
Lo SNMG2 è attualmente dispiegato nel Mediterraneo orientale, con il compito di mantenere la sicurezza marittima, assicurare la libertà di navigazione e contribuire alla stabilità di una regione vitale per gli interessi strategici ed economici dell’Alleanza. La presenza delle forze navali NATO in quest’area ha anche lo scopo di monitorare l’ambiente marittimo e rafforzare la cooperazione con le marine dei Paesi partner. Da bordo di nave Bergamini, sede del comando e controllo del gruppo, il force commander, il contrammiraglio Iavazzo, ha spiegato che “la nostra attività nel Mediterraneo dimostra la capacità dell’Alleanza di operare con unità integrate provenienti da diverse nazioni. SNMG2 rappresenta un chiaro messaggio di determinazione e coesione, ma anche un impegno costante per la stabilità e la prosperità”. Negli ultimi mesi il gruppo ha condotto operazioni e esercitazioni multinazionali e ha rafforzato la rete di cooperazione con i Paesi partner della sponda sud.
Tra queste, la recente port visit ad Alessandria d’Egitto, che ha offerto l’occasione per sviluppare nuove forme di dialogo con un partner di lungo corso dell’Alleanza. L’Egitto, infatti, partecipa dal 1995 al Mediterranean Dialogue, il forum di partenariato che riunisce sette Paesi non NATO – Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Mauritania, Marocco e Tunisia – con l’obiettivo di promuovere sicurezza, stabilità e cooperazione nel bacino mediterraneo.
“Le partnership sono importanti e fondamentali – ha sottolineato Iavazzo -. L’esperienza e la conoscenza che Paesi come l’Egitto portano nel dialogo regionale sono risorse essenziali. Stabilità, sicurezza e cooperazione nel Mediterraneo sono nell’interesse di tutti”.
Attraverso il Mediterranean Dialogue, la NATO promuove cooperazione politica e pratica, offrendo ai partner programmi di formazione, supporto allo sviluppo delle capacità di difesa e strumenti per migliorare l’interoperabilità con le forze alleate. Il forum si fonda su principi chiave come non discriminazione, auto-differenziazione e impegno reciproco, e si distingue per la sua flessibilità e per il rispetto dei contesti politici e culturali dei Paesi coinvolti.
La presenza marittima permanente della NATO nel Mediterraneo rappresenta oggi una garanzia di deterrenza, sicurezza e libertà di navigazione, oltre a un importante strumento diplomatico per il consolidamento delle relazioni con i Paesi della regione. “Il Mediterraneo – ha concluso Iavazzo – è un mare vitale per la prosperità economica degli Alleati e per la stabilità dell’intera area euro-atlantica. La sicurezza di queste acque e quella dell’Europa sono strettamente legate: proteggerle significa proteggere tutti”.
– foto di repertorio IPA Agency –
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