RIFIUTI, AMA “ENTRO NATALE STOP A EMERGENZA”

L’emergenza rifiuti dovrebbe essere risolta entro Natale. A dirlo è il consigliere d’amministrazione di Ama, Massimo Ranieri, nel corso della seduta della commissione trasparenza del Campidoglio di questa mattina. “Ci siamo dati entro Natale per uscire dall’emergenza”, ha detto Ranieri parlando dell’attuale situazione della Capitale che ha portato il presidente dei medici di Roma a parlare di rischio emergenza sanitaria. Con lui anche l’ad di Ama, Paolo Longoni che ha spiegato come “in questo momento avremmo bisogno di fare poca politica e molta emergenza. Abbiamo 1.800 tonnellate alla settimana di scarto dal trattamento di rifiuto e 1.000 tonnellate la settimana di Cdr/Css da mandare ai termovalorizzatori. Se cominciamo a fare battaglie ideologiche i rifiuti restano in strada. Dobbiamo gestire l’emergenza trovando una collocazione lecita a queste quantità”.
“Se facciamo battaglie ideologiche su inceneritori sì-inceneritori no – ha aggiunto -, discariche su discariche non ne veniamo fuori e i rifiuti restano dove sono. Tutti dobbiamo lavorarci, le quantità sono talmente imponenti che in un mese fanno una montagna alta come il Vesuvio”. “Abbiamo trovato – ha poi raccontato Longoni, nominato ad da poco meno di un mese – una situazione di emergenza del servizio, organizzativa e finanziaria perche’ la societa’ ha problemi di risorse che devono essere risolti. Questo non vuol dire che non c’è niente che non va bene ma c’è molto che non funziona e dev’essere sistemato”. “In questi primi giorni – ha spiegato – abbiamo approfondito tutto quello che c’è da fare per risolvere l’emergenza del servizio, perché i cittadini e i loro rappresentanti percepiscono il rifiuto per strada come servizio che non funziona. Il rifiuto non viene ritirato perché non ci sono le necessarie capienze negli impianti di trattamento o sono inferiori alle necessità quotidiane per due motivi: alcuni impianti abitualmente utilizzati da Ama hanno manutenzioni ordinarie in corso e hanno ridotto la capacità di accettazione da tempo preannunciata”.
“Il secondo motivo – ha detto ancora – è che la necessità di trattamento Tmb è destinata ai rifiuti indifferenziati e la maggior parte del rifiuto, soprattutto nelle situazioni di emergenza, diventa indifferenziato. Quanto più se ne raccoglie, più aumenta la necessità di portarlo a tritovagliatura o Tmb e i Tmb hanno una capienza limitata”. Longoni ha anche ricordato di aver scritto alla Regione per proporre altre soluzioni: “Due giorni fa abbiamo inviato alla Regione una comunicazione sulle esigenze di impianti, la Regione ci ha immediatamente risposto indirizzando a tutti gli impianti del Lazio l’intimazione a comunicare entro 24 ore, che scadranno domani, le disponibilita’ a ricevere il rifiuto indifferenziato da Ama. Ci proponiamo di offrire altre soluzioni alla Regione. Ad esempio, dico a caso, se ci fosse la Bulgaria pronta ad accogliere mille tonnellate chiederemmo alla Regione di autorizzarci a portarle lì”.

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