Rapina in pieno giorno al Louvre, rubati i gioielli della collezione di Napoleone

L escalier helicoidal, descend du niveau de la cour Napoleon a celui du hall d accueil du Grand Louvre. Musee du Louvre le 23 janvier 2025 a Paris Paris, FRANCE - 23/01/2025 The spiral staircase leads down from the Cour Napoleon to the reception hall of the Grand Louvre. Louvre Museum in Paris on January 23, 2025. Paris, FRANCE - 23/01/2025//04HARSIN_MUSEEDULOUVRE032/Credit:ISA HARSIN/SIPA/2501261702

PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Non c’è pace per la Francia di Macron e Lecornu. Al Louvre, come in un film della serie Belfagor sono stati rubati i gioielli di Napoleone. I ladri sono entrati intorno alle 9,30 dalla facciata sul lungo Senna, utilizzando un montacarichi per raggiungere la Galleria d’Apollon dove é esposta una selezione dei Gioielli della Corona francese, e dopo aver forzato una finestra hanno portato via nove pezzi unici di inestimabile valore dalla collezione di gioielli di Napoleone e dell’Imperatrice Maria Luisa D’Austria e sono fuggiti a bordo di motociclette.

Un gioiello rubato, la corona dell’Imperatrice Eugenia é stato ritrovato, danneggiato, all’esterno del museo. Scoperto il furto il Louvre é stato isolato dalla Gendarmeria che ha fatto uscire tutti i visitatori ed ha chiuso i battenti per consentire i rilievi della polizia scientifica e gli accertamenti investigativi, a cominciare dall’esame delle videoregistrazioni. I gioielli rubati sono di “incalcolabile valore storico e patrimoniale” ha dichiarato il Ministro degli Interni francese, Laurent Nuñez, precipitatosi al Louvre assieme al Ministro della Cultura Rachida Dati, che si é scusata per la chiusura straordinaria del museo più visitato del mondo. Il Ministero ha affermato che é in corso un inventario preciso degli oggetti rubati.

Il Louvre, che espone oltre 33.000 opere che spaziano tra antichità, scultura e pittura, dalla Mesopotamia, dall’Egitto e dal mondo classico ai maestri europei, ha una lunga storia di furti e tentate rapine. Il più famoso risale al 1911, quando la Gioconda scomparve dalla sua cornice, rubata da Vincenzo Peruggia, un ex operaio emigrato dall’Italia che si nascose all’interno del museo e uscì con il dipinto sotto il cappotto. Fu recuperato due anni dopo a Firenze e il furto contribuì a rendere il ritratto di Leonardo da Vinci l’opera d’arte più conosciuta al mondo. Il Ministro dell’Interno Nuñez ha affermato di ritenere che gli autori del furto possano essere stranieri e pur ritenendo che non sia possibile “impedire tutto”, ha riconosciuto che esiste una “grande vulnerabilità nei musei francesi”. Come dire che il Luovre, dove altre alla Gioconda sono esposte fra le opere più preziose del mondo, come la Venere di Milo e la Nike di Samotracia, é un colabrodo.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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