“PROGETTO RETE!” ALLA FASE FINALE, GRAVINA “IL CALCIO CANCELLA LE BARRIERE”

“Per me il calcio rappresenta tutto. Quando gioco a calcio mi sento felice“. Le parole di Konate Adama jr, 18enne della Costa d’Avorio e capitano della squadra dello Spar Lodi, restituiscono il senso del “Progetto Rete!”, l’iniziativa sviluppata dalla Figc attraverso il Settore Giovanile e Scolastico in collaborazione con il Ministero dell’Interno, l’Anci e il Sistema Sprar/Siproimi e grazie al supporto di Eni e Puma, nell’ambito della attività di responsabilità sociale. “Oggi a Bologna, sfidando un sole cocente, le sei formazioni degli Sprar finalisti si sono affrontate per il titolo 2019. A vincere sui campi del Centro Federale Territoriale di Corticella il torneo è stato il Trento, che ha battuto 2-1 il Carmiano. Giornata di sport e solidarietà che ha portato in campo tante storie. Come quella di Konate, che a Lodi vive, studia con profitto, come ha sottolineato un tecnico federale, e gioca. “Per molti di loro – racconta Vincenzo Panicola, educatore dello Sprar di Lodi – è qualcosa di meraviglioso”. Negli occhi di questi ragazzi ci sono storie di sofferenza e disperazione, ma hanno trovato nel calcio un modo per sentirsi parte di una comunità.

Particolarmente soddisfatti i vertici federali a partire dal presidente della Figc Gabriele Gravina. “E’ un progetto importante che valorizza una delle più belle dimensioni del mondo del calcio e dello sport, un mondo che abbatte qualunque barriera politica, qualunque staccionata che purtroppo viene eretta tra i popoli – ha sottolineato – Questo è un progetto impegnativo ma di grande qualità e spessore per la Federazione e tutto il settore giovanile e scolastico. Il calcio che si apre, il calcio che accoglie, questo è uno degli aspetti più belli che vogliamo valorizzare, comunicare a tutti coloro che vogliono vivere questa splendida dimensione del nostro mondo”, ha aggiunto Gravina. Il calcio, dunque, come strumento per l’inclusione e l’integrazione. “La Figc – ha dichiarato Vito Roberto Tisci, presidente del Settore Giovanile e Scolastico della Federazione – ha sempre sostenuto questo progetto. Il nostro obiettivo è regalare un sogno a questi ragazzi, farli divertire, aggregare, cercando di contrastare la loro solitudine e alleviare il loro disagio. Questo è un progetto che si sviluppa in 13 regioni, 49 Sprar con oltre 2.000 partecipanti. E’ un progetto che va oltre l’aspetto tecnico, che è in grado di formare ed educare questi ragazzi che vengono in Italia”.

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