PROGETTO EURISPES PER PORTO HUB DI PALERMO

Un progetto di fattibilita’ tecnica ed economica del porto Hub di Palermo. Un progetto, che comprende la riqualificazione della foce del fiume Oreto e della costa sud orientale della citta’, e interessa il golfo di Palermo da Sant’Erasmo ad Acqua dei Corsari. E’ stato presentato, presso la sala Alessi di Palazzo d’Orleans, da Eurispes – l’Istituto di studi politici economici e sociali.

“L’opera ha un costo di circa 5 miliardi di euro e potrà essere realizzata con investimenti privati. La prima operazione di oggi è costruire il consenso intorno all’idea. I lavori dureranno tra i 3 e i 5 anni, dal momento dell’apertura dei cantieri”. Lo ha sottolineato all’ITALPRESS il presidente di Eurispes, Gian Maria Fara, che ha aggiunto: “Abbiamo segnali di interesse da parte di operatori e fondi internazionali, che stanno alla finestra a guardare e cercare di capire l’orientamento. L’area della Bandita, dove sorgerà, deve essere prima bonificata. Oggi rivolgiamo questo progetto alle massime istituzioni dell’Isola: al presidente della Regione, al presidente dell’Ars e al sindaco di Palermo. Lo proponiamo davvero con spirito di servizio. Spetterà a loro stabilire la fattibilità del progetto e poi avviare i relativi colloqui”.

L’area portuale, secondo il progetto, è rappresentata da una piattaforma collegata con la costa all’altezza della Bandita e che forma con essa una baia larga circa 300 metri e lunga tre chilometri, destinata agli sport acquatici e con 200 posti per le imbarcazioni da diporto in transito. Lungo la baia sarà realizzata una grande spiaggia, in parte libera e in parte attrezzata e, a monte di essa, impianti sportivi all’aperto per 10 ettari, un parco urbano sul mare ed ampi spazi per il tempo libero con punti ristoro e negozi. Nello spazio compreso tra quest’area e la statale 113 verrà realizzata una strada panoramica che parte con un nuovo ponte sull’Oreto per giungere sino alla Bandita.

A valle della strada una pista ciclabile ed una per il running lunghe tre chilometri che, attraverso un ponte ciclopedonale, arrivano al porto turistico. Il porto, che ha 9 chilometri di banchine e un piazzale di circa 200 ettari, è un porto-canale con ingresso a nord-ovest e uscita a sud-est ed è direttamente collegato ad un retroporto di 100 ettari. Ha una profondità che va da 18,5 a 27 metri ed è dotato di tutti i servizi. Nell’area del retroporto sono stati previsti pure un hotel, un residence, un parcheggio multipiano e 8 mila metri quadrati destinati ad uffici.

“Il progetto nasce da un’idea che accompagna il rapporto sulla povertà di Eurispes, che segnala come il Mezzogiorno per crescere ha bisogno di nuove infrastrutture e non finanziamenti a pioggia – ha spiegato Saverio Romano, responsabile del Dipartimento Mezzogiorno di Eurispes. “Con l’allargamento del Canale di Suez e con l’accesso delle mega-navi nel mediterraneo – ha aggiunto Romano – la Sicilia ritorna centrale, a livello geografico, per i traffici commerciali verso le Americhe. Questo porto, così come immaginato, diventa l’unico vero Porto Hub del Mediterraneo, proprio perché segue la rotta che parte da Suez verso lo Stretto di Gibilterra, dove si può fare la movimentazione dei container dalle navi grandi alle navi più piccole. I nostri cantieri navali potrebbero avere anche un apporto per eventuali manutenzioni ordinarie e straordinarie. In questo momento – ha precisato Saverio Romano –  il porto che riceve più container è Valencia con 5 milioni di container l’anno. Il porto di Palermo ne potrebbe ricevere il doppio e arrivare anche a 16 milioni. Ci sarebbe una produttività per l’erario davvero enorme, che renderebbe la Sicilia davvero autonoma dal punto di vista finanziario”.

“E’ un progetto suggestivo, che viene da una fonte autorevole – ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci -.  Credo che abbiamo il dovere di partire da qui, da questo progetto. Il sindaco Orlando ha detto che bisogna coinvolgere anche consiglio comunale e i cittadini di Palermo. Questo non è e non sarà il progetto di Palermo soltanto. Se si realizzerà sarà l’opera madre dell’Isola, sarà il porto hub della Sicilia tutta e non della sola città di Palermo – ha precisato Musumeci -. È mio dovere consultare tutte le istituzioni isolane al riguardo. Le Zes saranno un utile tavolo di confronto su questo progetto. Le Zes sono, infatti, legate alle infrastrutture portuali e quindi, in questo senso, il confronto sarà forte. Poi abbiamo il dovere di confrontarci con il Governo nazionale. Spero che non sarà un ostacolo, ma un sereno dialogo di condivisione”. Musumeci ha aggiunto: “Da parte del Governo regionale non ci sono preclusioni di massima al progetto. Guardiamo con grande interesse a quest’opera”.

“Da non conoscitore della materia, questo progetto mi ha entusiasmato – ha aggiunto il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gianfranco Miccichè -. Se questa cosa possa farsi, non lo so. Io spero che si possa fare, perché sarebbe una rivoluzione per Palermo, dal punto di vista economico e urbanistico. Se il progetto si potesse fare, farei una festa che non finisce mai. Sono convinto che le persone che lo hanno presentato sono persone molto serie, per cui sono molto favorevole al progetto”.

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha sottolineato che “per un’opera come questa, che riguarda anche il sistema Italia nel suo complesso, bisogna coinvolgere il Governo nazionale. La ministra per la coesione territoriale, Barbara Lezzi, sarà a Palermo la prossima settimana e con lei approfondiremo anche questo progetto”.

 

 

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