“Premio Biagio Agnes”, Carlo Conti e Il Conte di Montecristo tra i protagonisti della XVII edizione

ROMA (ITALPRESS) – Da Carlo Conti alla fiction “Il Conte di Montecristo”, dalla vicedirettrice del Corriere della Sera Fiorenza Sarzanini alla conduttrice di “Belve” Francesca Fagnani: sono alcuni dei premiati della XVII edizione del “Premio Biagio Agnes – Premio di Giornalismo, Informazione e Comunicazione”. I riconoscimenti saranno consegnati nella serata che si svolgerà venerdì 20 giugno a piazza di Spagna (Rai1 la trasmetterà martedì 1° luglio in seconda serata) con la conduzione di Mara Venier e Alberto Matano.

Insieme a Conti (Premio Televisione), “Il Conte di Montecristo” (Premio Fiction), Sarzanini (Premio Carta Stampata) e Fagnani (Premio Trasmissione dell’anno), i riconoscimenti della giuria (presieduta da Gianni Letta) andranno quest’anno a Aldo Cazzullo (Premio Divulgazione Culturale per il programma de La7 “Una giornata particolare”), Alberto Puoti (Premio Speciale), Alessandra Ricciardi (Premio Giornalista Economico), Fabio Marchese Ragona (Premio Giubileo), Martina Pennisi (Premio Generazione Digitale-Podcast) e Roberto Garofoli e Bernardo Giorgio Mattarella (Premio Saggista Scrittore per il libro “Governare la fragilità).

“Il Premio Biagio Agnes ricorda non solo una delle figure più importanti dell’imprenditoria italiana ma anche un grande direttore generale di questa azienda – sostiene l’amministratore delegato Rai Giampaolo RossiCi aiuta a rivivere la grande storia del servizio pubblico, a ripensare il percorso della Rai, perché Agnes è stato direttore generale in uno dei momenti più delicati del Paese e della Rai. Affrontò, infatti, l’arrivo del duopolio nel processo di cambiamento radicale del mondo della televisione che era stata incentrata fino ad allora sul monopolio Rai“. Con Rossi concorda il consigliere anziano facente funzioni Antonio Marano che, ferma restando la storicità del premio, invita anche a “pensare al futuro. Stiamo perdendo di vista la verità dell’informazione, oggi comunicare, divulgare e informare hanno un valore ancora più importante di ieri. Perciò, il Premio Agnes ha una grande importanza perché mette la certificazione a una firma e a un volto, pensa a chi oggi deve garantire la verità”.

Alla serata saranno presenti il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e l’assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda del Comune di Roma Alessandro Onorato per il quale “piazza di Spagna è il palco giusto per la storia di Biagio Agnes, grande giornalista e direttore ma, soprattutto, servitore della cosa pubblica”. Durante la serata, aggiunge il direttore dell’Intrattenimento Prime Time Williams Di Liberatore, “celebreremo l’informazione e la comunicazione attraverso l’intrattenimento. Saremo molto dosati per lasciare spazio ai valori del Premio Agnese e alla caratura dei protagonisti. Ci saranno momenti di show, dalla danza alla musica e al canto, con Patty Pravo, Serena Autieri, Amedeo Minghi, Sal Da Vinci e i ballerini Sasha Riva e Simone Repele”.

I due conduttori, all’8° edizione lei e alla 10° lui, ringraziano: “C’è un legame che mi unisce alla famiglia Agnes, a Biagio che mi ha voluto bene e al quale ho voluto bene” dice la Venier mentre Matano sottolinea che il Premio Biagio Agnes “è un premio di riferimento per chi fa il mio lavoro e vede riconosciuto il talento e la passione” e, a questo proposito, cita uno dei premiati, Alberto Puoti, “il primo inviato con l’orecchio bionico del nostro Paese”.

Snocciolando i nomi dei premiati, il presidente della giuria Gianni Letta spiega che si tratta di “un premio diverso dagli altri perché è la certificazione della buona professione poiché si ispira a Biagio Agnes A che, del giornalismo, ha fatto la missione di tutta la vita con competenza, rigore e passione. È, insomma, la Cassazione dei premi giornalistici e letterari”. Per Letta, “Agnes ha avuto grandissimi meriti. Quelli della sua direzione generale, dal 1982 al 1990, sono stati per questa azienda, anni di trasformazione: finiva il monopolio, c’è stato l’avvento delle televisioni private e un cambio di paradigma sostanziale con la necessità di difendere un’azienda che era abituata a operare in regime di monopolio. La battaglia che Biagio Agnes fece a difesa della sua azienda – prosegue Letta – fu appassionata, dura, aspra, agguerrita e leale e lo dice uno che stava dall’altra parte. Il merito di Biagio Agnes è enorme per la storia della Rai, del servizio pubblico, dell’assetto della televisione e del sistema delle telecomunicazioni del nostro Paese”. Non solo: “Entrato in Rai nel 1958, di segni ne aveva già lasciati tanti prima di diventare direttore generale: nei primi anni ’60 creò il Tg delle 13.30, il primo telegiornale condotto direttamente da un giornalista senza lo speaker che leggeva le notizie”. Poi, “negli anni ’70, fu il primo direttore di Rai Regione che diventò TgR, con la diffusione della Rai sul territorio nazionale”.

E, ancora, “portò in Rai la medicina inventando ‘Check-up’ che per molti anni ha segnato l’indice di gradimento più alto arrivando al 90% di share; e fu il primo a portare le nuove tecnologie inventando il Televideo“. Alla luce di tutto questo, per Letta “il principale merito del direttore generale Biagio Agnes è stato avere dato a tutti quelli che lavoravano in Rai l’orgoglio dell’appartenenza alla prima azienda culturale del Paese. Un orgoglio che viveva in prima persona. Oggi – conclude Letta – la figlia Simona porta avanti la sua eredità e lo farebbe ancora meglio se non dovesse ricorrere a un facente funzioni”. Il riferimento è alla partita che si sta svolgendo sulla ratifica della nomina di Simona Agnes, consigliera di amministrazione Rai indicata dal centrodestra come presidente.

– foto ufficio stampa Premio Biagio Agnes –

(ITALPRESS).

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]