Pedalata Athletica Vaticana verso il centro cure palliative “Bambin Gesù”

ROMA (ITALPRESS) – Ogni guerra è ancora più disumana se vista da un ospedale pediatrico. Di più, da un luogo dove si curano i bambini anche quando è impossibile guarire. Con questa concreta visione di fraternità i ciclisti di Athletica Vaticana hanno pedalato per 35 chilometri, al ritmo del più lento, da piazza San Pietro a Passoscuro, nel comune di Fiumicino, dove l’ospedale “Bambino Gesù” ha aperto il 22 marzo 2022 il Centro per le cure palliative pediatriche. Al “traguardo” del Centro i ciclisti hanno trovato proprio i bambini ad accoglierli con applausi e abbracci e insieme hanno piantato un ulivo. E così la squadra della Santa Sede ha abbracciato la comunità più fragile dell'”ospedale del Papa”, proprio alla vigilia del suo 87esimo compleanno.
La “pedalata in fraternità” è partita alle ore 14 da piazza San Pietro. Prima del “via” il vescovo Paul Tighe, segretario del Dicastero per la cultura e l’educazione, ha guidato un breve momento di preghiera proprio per i bambini. Tra i presenti anche Renato Di Rocco, vice presidente onorario dell’Unione ciclistica internazionale (Athletica Vaticana ne è membro ufficiale dal 2021), e Michele Salata, responsabile del Centro del “Bambino Gesù”, che poi accoglierà i ciclisti al loro arrivo a Passoscuro. La collaborazione di Athletica Vaticana a servizio del Centro per le cure palliative pediatriche è iniziata un anno fa, proprio con la pedalata da Piazza San Pietro a Passoscuro. Inoltre, il 28 maggio scorso, in occasione del Giro d’Italia e-bike, sei ciclisti vaticani hanno corso l’ultima tappa a Roma proprio per sostenere l’esperienza sportiva e solidale del “Giro d’Italia delle cure palliative pediatriche”, coinvolgendo la struttura del “Bambino Gesù”. “Il Centro – spiega Salata – non va inteso solo come un hospice dove si accompagna il bambino nel periodo terminale della sua vita, ma soprattutto come luogo di cura e sollievo per pazienti e famiglie e di transizione dagli episodi acuti della malattia verso una fase di cronicità che può essere gestita in sicurezza anche a casa, grazie a un’adeguata formazione dei genitori e al sostegno degli operatori sul territorio, delle Asl e del pediatra di famiglia. Dopo il periodo di assistenza nel Centro, infatti, circa il 90% dei pazienti è potuto tornare a casa con i propri familiari”.
– foto ufficio stampa Athletica Vaticana –
(ITALPRESS).

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