PARTITO IL VALZER DELLE PANCHINE MA CAMBIANO SOLO LE BIG

Anche se mancano le due partite della Nazionale contro Grecia e Bosnia, per chiudere l’annata calcistica, si puo’ dire che ormai tutti guardiamo alla prossima stagione. La finale di Champions vinta dal Liverpool sul Tottenham, dopo le grandi emozioni delle semifinali che ci avevano fatti andare in estasi, non e’ stata granche’, anche perche’ il rigore iniziale ha pesato. Aveva invece destato scalpore, almeno da noi in Italia, la vittoria di Sarri in Europa League e ci si chiede se il Chelsea lo mollera’ alla Juventus. Questa dell’ex tecnico del Napoli e della “rivoluzione” che ci sara’ sulle grandi panchine della serie A, e’ il tormentone di inizio estate. L’ex bancario, criticato a Napoli per il suo mobile…immobilismo (la squadra giocava bene, ma con la stessa formazione), e’ arrivato a Londra e ha vinto qualcosa che in patria non aveva mai conquistato. Lo abbiamo conosciuto padrone di un buon inglese e della capacita’ di ambientarsi in un campionato ben diverso dal nostro. Nella Premier e’ arrivato terzo dietro il Manchester City di Guardiola e il Liverpool di Klopp che ha vinto la Champions. Le azioni di Sarri sono salite vertiginosamente, tanto che quasi tutti lo danno alla guida della Juventus che ha rinunciato ad Allegri, conquistatore di cinque scudetti consecutivi. Se Sarri lascera’ il Chelsea per la Juve, molti tifosi della Vecchia Signora saranno scontenti perche’ ricordano certe ruggini antiche.

Come alcuni sostenitori dell’Inter, che non hanno dimenticato il Conte juventino. I tifosi sono personaggi che non riescono ad accettare una nuova realta’ del calcio: non esistono piu’ le bandiere. Ormai tutti gli addetti (giocatori, direttori sportivi, allenatori) vanno dove li porta il soldo, non il cuore. Anni fa, in politica, l’opposizione veniva etichettate scherzosamente come il “partito dei cornuti”, degli scontenti, che si sentivano sempre traditi e si opponevano a tutto e a tutti. Oggi c’e’ una generale propensione ad andare “contro”, e cosi’ anche nel calcio non sta bene nulla a nessuno. E il fenomeno “nuovo” e’ quello di un cambio degli allenatori sulle panchine di vertice: Juve, Milan, Inter, Roma. In attesa di sapere cosa faranno le genovesi (Giampaolo della Samp sembra “promesso” al Milan, sostituito forse da Pioli), si e’ aperto il cosiddetto casting per la guida delle squadre piu’ importanti che – salvo il Napoli, rimasto in mano a Ancelotti- cambieranno orientamento tecnico.

Perchè? Perche’ sono rimaste deluse da Allegri, Spalletti, Gattuso, Di Francesco (Ranieri). Se Antonio Conte, che aveva vinto tre scudetti con la Juventus, cerchera’ di rifare grande l’Inter, dopo aver condotto bene la Nazionale e aver portato il Chelsea in vetta nella Premier League e aver conquistato la FA Cup, per quanto riguarda Juve, Milan e Roma e’ tutto da scoprire. Ci meraviglieremmo molto se la Juventus avesse “liberato” Allegri senza avere in mano la soluzione di ricambio: un grande club si organizza, prima di prendere decisioni radicali. Quindi, aspettiamo di sapere se sara’ davvero Sarri, il sostituto di Max. Sono stati fatti altri nomi grossi come Guardiola e Pochettino. Ma non ci rendiamo conto forse che il nostro calcio non e’ piu’ vincente come una volta e certe “firme” importanti non si scomodano per venire a giocare in un “campionato dove e’ piu’ importante difendere che attaccare”, come e’ stato detto da qualcuno. Quanto al Milan, che Gazidis sembra dover mettere nelle mani dei grandi “ex” del passato come Paolo Maldini e Billy Costacurta, ha fatto impressione il sincero autolesionismo di Rino Gattuso che, a forza di dubitare di se’ stesso, ha finito per convincere anche gli altri che non fosse il caso di confermarlo. Si parla di Giampaolo, come sostituto, che non ha esperienza di grandi club.

C’e’ Fonseca, per la panchina romanista, dove ci sono in realta’ molte piu’ beghe che a Milano: le recenti storie di De Rossi, di chi remava contro, di Totti, indurrebbero chiunque a stare alla larga da un ambiente difficile che campa sui ricordi della bella squadra di Liedholm (scudetto e finale di Coppa Campioni) e di Capello e Totti che conquisto’ il titolo. Vedremo come si ricomporra’ il puzzle delle panchine nei prossimi giorni perche’ in luglio si ricomincera’ a lavorare e c’e’ una campagna acquisti da fare. Ancelotti ha disputato un ottimo campionato a Napoli (secondo) e spera di compiere un salto in avanti. L’Atalanta ha fatto benissimo a confermare Gasperini, che l'ha portata al livello delle grandi, addirittura in Champions. Inzaghi, che sembrava candidato alla Juve, e’ rimasto alla Lazio e Mazzarri ha trovato il posto ideale al Torino. Un tecnico di cui si e’ molto parlato e’ Mihajlovic: Bologna merita di stare piu’ in alto e il serbo e’ in grado di portarcelo. Tutti gli altri (Semplici della Spal, De Zerbi del Sassuolo, Maran del Cagliari, D’Aversa del Parma, Tudor dell’Udinese) hanno meritato la conferma. Restano i dubbi sulla “societa’“ Fiorentina che dovrebbe cambiar padrone: Montella restera’ con Commisso? Le squadre promosse dalla B non potevano cambiare (Corini a Brescia e Liverani a Lecce) e sentiremo che succedera’ per la terza promossa. Insomma, il prossimo sara’ (forse) un bel campionato. E che Dio ci salvi dalla SuperChampions.

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