TEL AVIV (ISRAELE) (ITALPRESS) – Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, è pronto a espandere l’operazione militare nella Striscia di Gaza, nonostante le divergenze con i vertici militari. Lo riportano i media israeliani, citando funzionari nella cerchia di Netanyahu. “Il dado è tratto, puntiamo all’occupazione totale della Striscia di Gaza”, ha affermato. I funzionari hanno aggiunto che “ci saranno attività anche nelle aree in cui sono tenuti gli ostaggi. Se questo non dovesse andare a genio al capo di Stato maggiore delle Forze di difesa israeliane (Idf) – Eyal Zamir -, può dimettersi”.
Le Idf controllano attualmente circa il 75% della Striscia di Gaza, ma secondo il nuovo piano, i militari dovrebbero occupare anche il territorio rimanente, portando l’intera enclave sotto il controllo israeliano. Non è chiaro cosa significherebbe una tale mossa per i milioni di civili e gruppi umanitari della Strip che operano nell’enclave, evidenziano i media.
I vertici delle Idf hanno manifestato la loro contrarietà all’occupazione dell’intera Striscia, anche perché potrebbero volerci anni per ripulire tutte le infrastrutture di Hamas. Inoltre, l’espansione dell’operazione potrebbe anche mettere gli ostaggi in pericolo di essere giustiziati se le truppe si avvicinassero a dove sono detenuti.
600 FUNZIONARI ISRAELIANI A TRUMP “SPINGA PER LA FINE DELLA GUERRA”
Circa 600 ex alti funzionari della sicurezza israeliani, membri del gruppo Commanders for Israel’s Security (Cis), hanno inviato una lettera al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, chiedendogli di costringere il primo ministro Benjamin Netanyahu a porre fine all’attuale guerra. Lo hanno annunciato ai media israeliani l’ex capo del Mossad, Tamir Pardo, l’ex capo dello Shin Bet, Ami Ayalon, e l’ex vice capo dell’esercito, Matan Vilnai. Non è la prima volta che il gruppo ha spinto il governo a cambiare marcia e concentrarsi maggiormente sul ritorno degli ostaggi israeliani e su un piano post-guerra per Gaza. Nella lettera, il Cis ha scritto a Trump: “Fermate la guerra di Gaza! A nome del Cis, il più grande gruppo israeliano di ex generali delle Idf e dei vertici del Mossad, dello Shin Bet, della polizia e del corpo diplomatico, vi esortiamo a porre fine alla guerra di Gaza. L’hai fatto in Libano. È ora di farlo anche a Gaza”.
Il gruppo ha aggiunto che “le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno da tempo raggiunto i due obiettivi che potevano essere raggiunti con la forza: smantellare le formazioni militari e la governance di Hamas. Il terzo, e più importante, può essere raggiunto solo attraverso un accordo: riportare a casa tutti gli ostaggi”. Secondo il “giudizio professionale” degli ex vertici militari e dell’intelligence, “Hamas non rappresenta più una minaccia strategica per Israele, e la nostra esperienza ci dice che Israele ha tutto ciò che serve per affrontare le sue capacità terroristiche residue, a distanza o in altro modo. La ricerca dei restanti agenti senior di Hamas può essere fatta in seguito. I nostri ostaggi non possono aspettare”.
Nella missiva, il Cis ha scritto a Trump: “La tua credibilità da parte della stragrande maggioranza degli israeliani aumenta la tua capacità di guidare il primo ministro Netanyahu e il suo governo nella giusta direzione: porre fine alla guerra, restituire gli ostaggi, fermare la sofferenza e forgiare una coalizione regionale-internazionale che aiuti l’Autorità palestinese (una volta riformata) a offrire a Gaza e a tutti i palestinesi un’alternativa ad Hamas e alla sua ideologia viziosa”. Gli alti funzionari della difesa sostengono che Israele debba accettare la fine della guerra in cambio del ritorno di tutti gli ostaggi rimasti e il quadro internazionale proposto dall’Egitto, dagli Emirati Arabi Uniti e dsi sauditi, insieme a un’Autorità palestinese riformata che assuma la gestione di Gaza del dopoguerra.
– Foto IPA Agency –
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