Negoziazione assistita in condominio

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Negoziazione assistita in condominio: quando è obbligatoria, come funziona per ottenere un risarcimento danni e a chi rivolgersi. L’iter da seguire per avvalersi della negoziazione assistita o della mediazione obbligatoria.

Oltre alla mediazione obbligatoria, un condomino può evitare l’intervento del giudice anche sfruttando la negoziazione assistita. Insieme all’arbitrato forense, la negoziazione assistita è entrata in vigore con la legge 10 novembre 2014, n.162, disciplinata dal decreto legislativo 132/2014.

Negoziazione assistita, che cos’è

La negoziazione assistita è definita come “un accordo mediante il quale le parti convengono di cooperare in buona fede e con lealtà, per risolvere in via amichevole la controversia tramite l’assistenza di avvocati” regolarmente iscritti all’albo. In questo contesto, l’avvocato è detto negoziatore e il suo compito è quello di trovare un accordo in grado di soddisfare tutte le parti in causa.

La negoziazione assistita è obbligatoria?

Sì, la negoziazione assistita in condominio è obbligatoria quando la questione prevede un risarcimento danni. Molto comune, infatti, è la negoziazione assistita per ottenere un risarcimento danni da infiltrazione. Con la negoziazione assistita, però, non possono valere richieste di risarcimento danni superiori ai 50.000 euro.

Negoziazione assistita, come funziona

Come funziona la negoziazione assistita in condominio? L’iter è analogo a quello visto per la mediazione obbligatoria, anche in questo caso la durata massima della negoziazione è di 3 mesi. La durata delle negoziazione si può prorogare di altri 30 giorni ma solo se tutte le parti lo richiedono. Per sapere come funziona la negoziazione assistita in condominio vi invitiamo a leggere l’approfondimento dedicato alla  mediazione obbligatoria in Condominio. L’unica differenza è che la richiesta di negoziazione non va presentata a un organismo di mediazione ma direttamente a un avvocato abilitato, quindi potete rivolgervi direttamente al vostro avvocato di fiducia che provvederà a scrivere una lettera alla controparte invitandola alla negoziazione. Cosa succede se la controparte ignora la lettera? Sarà necessario coinvolgere le autorità e portare il processo davanti a un giudice.

Nella pagina dedicata alla mediazione obbligatoria vi spieghiamo anche chi deve pagare il negoziatore e come fare richiesta di risarcimento presentando una istanza di negoziazione assistita.

Negoziazione assistita o mediazione?

La mediazione è obbligatoria per tutte quelle dispute che NON prevedono un risarcimento danni ma che mirano a risolvere questioni come una legittimazione dell’amministratore, una diversa ripartizione delle spese, un cane che abbia e lede alla quiete, un nuovo calcolo per la divisione dei millesimali…. La mediazione NON può essere usata in caso di risarcimento danni. In questo contesto è necessaria la negoziazione assistita.

Negoziazione assistita in condominio

Il negoziatore guiderà le parti indirizzandole verso un accordo o “decisione condivisa”. La decisione condivisa ha lo stesso valore di una sentenza quindi bisognerà attenersi dalle conclusioni raggiunte con il negoziatore. Il risarcimento danni va richiesto nei termini di legge: il diritto al risarcimento va in prescrizione dopo 5 anni dal giorno in cui si sono verificati i danni.

Prendiamo l’esempio classico, in caso di risarcimento danni da infiltrazione, come procedere?
Dopo aver raccolto eventuali prove che dimostrano la fonte dell’infiltrazione, si richiede a un avvocato di procedere con la negoziazione assistita e si fissa un appuntamento con la controparte. Se la controparte si rifiuta di partecipare al primo incontro, sarà necessario rivolgersi a un giudice e portare la disputa in tribunale. Se in caso di negoziazione non è necessaria, in tribunale è utile avvalersi di una perizia firmata da un tecnico idraulico abilitato.

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