VENEZIA (ITALPRESS) – “Sto seguendo da giorni, con particolare attenzione e con interlocuzioni al massimo livello, l’evoluzione della situazione finanziaria legata al Mose. Parliamo di un’infrastruttura unica al mondo, che ha già dimostrato in modo concreto la sua efficacia nella salvaguardia di Venezia e della laguna, con oltre 110 sollevamenti. È un presidio di sicurezza che non può permettersi incertezze. Io il Mose l’ho difeso da sempre, anche quando qui a Venezia c’era chi lo osteggiava apertamente. Continuerò a sostenere le opere di salvaguardia che ho contribuito in prima persona a far completare e a rendere operative, perché la priorità è una sola: proteggere Venezia, chi ci abita e chi ci lavora. Gli esponenti dei partiti che sono sempre stati vicini alle posizioni dei No-Mose, e che non lo volevano, inutile che fingano di stracciarsi le vesti”. Lo scrive in una nota il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro.
“Il 3 ottobre 2020, quando le 78 paratoie del Mose si sono sollevate per la prima volta in esercizio, ero alle bocche di porto in sala operativa e a Pellestrina. I No-Mose, i loro fiancheggiatori, quelli con le bandiere che animavano le manifestazioni erano spariti. La città è così rimasta all’asciutto mentre fuori la marea spingeva: non un miracolo, ma il risultato di lavoro, competenze e responsabilità condivise. In quelle ore anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella mi chiamò per esprimere soddisfazione per il successo del sollevamento: un passaggio che ha segnato la storia della città. Gli amici del Mose siamo noi, è questa maggioranza che amministra Venezia. Non certo chi lo riscopre oggi, dopo averlo combattuto ieri. Con loro alla guida della città saremmo ancora con gli stivali e i piani terra ciclicamente allagati” prosegue il primo cittadino lagunare.
“Nel pieno rispetto dei ruoli e delle competenze di ciascun soggetto, auspico un confronto serio e costruttivo tra Governo, Ministero delle Infrastrutture, Ragioneria generale dello Stato, Autorità per la Laguna e le imprese coinvolte, così da individuare in tempi rapidi le soluzioni necessarie a garantire continuità operativa, programmazione e serenità gestionale. Ho fiducia che il Governo e che il presidente Giorgia Meloni manterrà gli impegni finanziari assunti: Venezia ha bisogno di certezze e di un quadro stabile, perché il Mose non è una bandiera politica, è un’opera di salvaguardia nazionale e un patrimonio dell’ingegneria italiana” conclude Brugnaro.
-Foto Comune di Venezia-
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