REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – “Il Molise è la regione più piccola d’Italia, ma ha grandi guai che affronta con coraggio e un pizzico di follia: dalle nostre parti non è semplice far cambiare mentalità a tutti, spesso al sud siamo abituati a non mettere sullo stesso piano diritti e doveri”. Lo afferma il governatore regionale del Molise Francesco Roberti durante la kermesse di Forza Italia ‘Le radici del sud’ a Villa San Giovanni. “L’unica Giga Factory da costruire in Italia doveva essere a Termoli, oggi tutto questo non si farà e stiamo lavorando con il governo per trovare le alternative – continua Roberti -. Stiamo mettendo in campo una serie di iniziative e risorse per garantire agli imprenditori di poter sviluppare ulteriormente le loro aziende e innovare il proprio parco tecnologico. Abbiamo un progetto di sviluppo con Meditech per lavorare sul futuro dell’informatica: le prossime guerre si faranno in quel settore e bisogna prepararsi a contrastare gli attacchi hacker, soprattutto sul fronte trasporti”.
“Ho ereditato una Regione in cui non c’erano i rendiconti approvati nel 2021, 2022 e 2023 – ha sottolineato -. Non solo non potevo assumere personale, ma tenevo la sanità nelle stesse condizioni in cui l’aveva trovata Occhiuto in Calabria. Siamo usciti da questa situazione: abbiamo fatto concorsi per i primari, siamo diventati attrattivi sotto l’aspetto sanitario, abbiamo rinnovato il parco tecnologico delle attrezzature ospedaliere grazie al Pnrr, siamo all’80% del completamento delle case della salute per implementare la medicina territoriale, entro fine agosto entrerà in funzione il primo progetto sperimentale di medicina per gli istituti penitenziari, stiamo creando una relazione con l’ambasciata cubana per ospitare in Molise medici cubani. Sono tutti strumenti, inclusa la telemedicina, attraverso cui puntiamo a sopperire alla carenza di medici; in più l’eliminazione del numero chiuso dalla facoltà di Medicina voluta da Bernini permetterà ai nostri giovani di entrare da specializzandi negli ospedali entro 4-5 anni. Per le pubbliche amministrazioni non si può pensare di andare avanti con lo Smart Working: bisogna richiamare tutti i nostri dipendenti, formarli tecnologicamente e trasformare l’intelligenza artificiale in qualcosa di utile; le risorse dei dipendenti pubblici sono il motore dell’economia del nostro sistema”, ha concluso.
– foto IPA Agency –
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