ROMA (ITALPRESS) – “Trovo ripugnanti le minacce indirizzate alla figlia del Presidente del Consiglio. Da parte mia ferma è la condanna per un gesto vile e disumano, che supera ogni limite. Esprimere odio verso una bambina è qualcosa di inaccettabile che offende la coscienza e non può trovare alcuna giustificazione, nemmeno nel più acceso dissenso politico. Bene ha fatto il Ministro Valditara a disporre immediatamente le opportune verifiche interne al Miur per accertare le responsabilità. Giunga la mia solidarietà al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e alla sua famiglia e un forte e affettuoso abbraccio a Ginevra”. Lo scrive su Facebook il presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha commentato così le minacce social rivolte all’indirizzo del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Presa di mira dagli hater anche la figlia della premier, “ti auguro la stessa fine di Martina”, il commento riferito al femminicidio di Martina Carbonaro che ha generato l’indignazione del mondo della politica.
“Parole aberranti e violente. Minacce ignobili, vergognose, schifose. Piena solidarietà a Giorgia Meloni. Un abbraccio a lei e a alla piccola Ginevra”. Così su X il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.
“Desidero esprimere la piena solidarietà al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per le ignobili parole rivolte alla figlia. Attacchi così vili, che colpiscono la sfera familiare con raccapricciante odio, sono indegni e inaccettabili. A Meloni e alla sua bambina va l’abbraccio più affettuoso e sincero”. Così il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo
Fontana.
“Inaccettabili le ignobili minacce rivolte al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che hanno preso di mira anche la figlia. In attesa che gli inquirenti facciano piena luce, esprimo la mia più ferma condanna e la massima solidarietà istituzionale. Questi delinquenti non hanno ancora capito che simili vili intimidazioni rendono il Presidente sempre più determinato”. Lo afferma in una nota il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci.
“Oltre ai profili di altra natura, sui quali siamo certi che le autorità competenti interverranno con il massimo rigore, è sconvolgente un livello di odio così disumano da riversarsi su una bambina, così sfrontato da essere esibito sui social, così immotivato da scagliarsi contro una leader che sul dramma della violenza sta mettendo tutto il proprio impegno personale e politico. Magari gli autori di post come quello ‘dedicato’ alla figlia di Giorgia Meloni sono fra quelli che ogni giorno vorrebbero impartirci lezioni di rispetto, o insegnarlo ai nostri figli? Bene ha fatto il collega Valditara ad assicurare provvedimenti esemplari. Solidarietà alla presidente Meloni e alla sua famiglia”. Lo dichiara Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità.
“Esprimo la mia forte solidarietà al Presidente Giorgia Meloni per le ignobili minacce rivolte ai suoi affetti più cari. Stiamo effettuando tutte le verifiche utili a individuare l’identità dell’autore di questo atto indegno. Le autorità preposte sapranno adottare provvedimenti esemplari: nessuna tolleranza verso la violenza”. Lo afferma in una nota Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito.
“Fino a che punto può spingersi l’odio? Cosa ancora saranno disposti ad accettare coloro che fomentano l’odio prima di aprire gli occhi di fronte a tanto orrore? Augurare la morte a una bambina è orribile, non solo nei confronti del Presidente Meloni e di sua figlia, ma soprattutto nei confronti del dolore di una famiglia che in questo momento sta piangendo la tragica scomparsa di un’innocente. L’episodio è grave e preoccupante perché porta con sé violenza, non solo fisica ma anche verbale, che alimenta un clima d’odio non più tollerabile”. Così su Facebook il ministro del Turismo, Daniela Santanchè. “Siamo giunti a un punto in cui tutto sembra concesso, offrendo ai nostri ragazzi esempi pessimi su cui misurarsi – prosegue -. Questo gesto ci lascia “senza fiato”. È fondamentale condannare in maniera ferma e unanime tali atti e, al tempo stesso, educare al rispetto e al confronto sano. Solo così possiamo costruire una società migliore. Totale solidarietà al Presidente Meloni e a sua figlia. E a tutte le famiglie che con questo gesto ignobile sono stata nuovamente colpite”.
“Sono a dir poco ripugnati e vergognose le parole di odio rivolte verso la figlia del Presidente del Consiglio. È ancor più sconcertante che tale minacce provengano da persone che lavorano nelle istituzioni e che evidentemente non hanno alcun senso civico. A Giorgia Meloni va tutta la mia solidarietà”. È quanto dichiara il ministro della Salute, Orazio Schillaci.
La più ferma condanna “per le vergognose parole apparse sui social nei confronti della figlia della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni”, viene espressa dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. “Ogni forma di violenza verbale, soprattutto quando colpisce dei minori – dice Schifani – rappresenta un abisso di inciviltà e disumanità che non può e non deve trovare spazio in una società civile. La dialettica politica, anche aspra, è parte della democrazia. Ma l’odio personale, soprattutto quando si spinge a evocare tragedie contro i figli di chi ricopre cariche pubbliche, è semplicemente inaccettabile. A Giorgia Meloni e alla sua famiglia va la mia piena solidarietà, personale e istituzionale. Mi auguro che le autorità competenti – conclude – facciano piena luce su quanto accaduto e che siano adottati provvedimenti esemplari per chi pensa di potersi nascondere dietro l’anonimato per seminare odio”.
SOLIDARIETA’ DEL MONDO POLITICO ANCHE A PIANTEDOSI
E in risposta alle parole scritte sui social dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in un post nel quale ha espresso la propria solidarietà nei confronti di Giorgia Meloni, un utente ha attaccato proprio il titolare del Viminale e ha minacciato in tweet anche le figlie dello stesso Piantedosi.
“Minacce social anche contro il ministro Piantedosi e le sue figlie. Parole vili, vigliacche, ingiustificabili, che non vanno sottovalutate. Clima d’odio inaccettabile. Solidarietà all’amico Matteo e alla sua famiglia”, ha scritto Salvini sui social.
“Dopo le minacce indirizzate alla figlia del presidente del Consiglio arrivano quelle rivolte al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e alle sue figlie. Siamo di fronte ad una inaccettabile escalation di odio che vuole colpire l’avversario politico anche nei suoi affetti più cari. È un clima intollerabile, distante anni luce da un confronto civile. Al ministro Piantedosi e alla sua famiglia giunga la solidarietà mia personale e del Senato della Repubblica”, gli ha fatto eco il presidente del Senato La Russa.
“Esprimo la mia vicinanza e solidarietà al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e alla sua famiglia per le spregevoli minacce ricevute. Occorre essere uniti nel contrastare ogni forma di odio. La violenza verbale, che coinvolge oltretutto gli affetti più cari, è assurda e inaccettabile. È un fenomeno intollerabile, che va isolato e contrastato con determinazione”, ha dichiarato il presidente della Camera Fontana.
“Nella palude putrida dell’inciviltà sprofondano oggi le minacce alla figlia di Giorgia Meloni e alle figlie di Matteo Piantedosi. A entrambi va il più affettuoso degli abbracci insieme all’amara constazione che viviamo un clima orrendo dove la viltà non è più un’eccezione. Questo clima pretende di essere messo all’indice e bonificato dall’esempio e dal rispetto reciproco da parte di chiunque ha responsabilità, a tutti i livelli, nelle istituzioni e nella politica”. Così, infine, in una nota il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, che nel suo messaggio ha espresso la propria solidarietà sia a Meloni che a Piantedosi, proprio come Giuseppe Conte (“Purtroppo sono passato anche io per orribili e inaccettabili minacce ai figli: un imbarbarimento che non auguro a nessuno. Piena solidarietà a Meloni e a Piantedosi”) ed Elly Schlein (“Orrende e inaccettabili le minacce sui social ai figli di Meloni e Piantedosi, cui va la nostra solidarietà per le intimidazioni ricevute. Il confronto politico e la critica non devono mai, in un paese democratico e civile, trascendere in odio e minaccia, in intimidazione personale o familiare”).
– Foto IPA Agency –
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