Meloni “Con Crosetto e Tajani denunciata alla Corte Penale Internazionale per concorso in genocidio”

September 24, 2025, New York, New York, USA: Italy Prime Minister, GIORGIA MELONI speaks during the General Debate at UNGA80, marking 80 years since the founding of the United Nations. Leaders highlighted urgent global crises and the need for cooperation. (Credit Image: © Bianca Otero/ZUMA Press Wire)

ROMA (ITALPRESS) – Penso che la proposta di piano di pace presentata dal presidente degli Stati Uniti d’America apra oggettivamente più di uno spiraglio. Si tratta di una proposta molto articolata che prevede molte delle cose chieste in questi anni: il cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi, il graduale ritiro di Israele dalla striscia di Gaza, no a nuovi insediamenti in Cisgiordania, il disarmo di Hamas, fino a riconoscere chiaramente l’aspirazione palestinese ad avere un proprio stato”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ospite a “Cinque Minuti” su Rai1. “È un piano sul quale c’è stata una convergenza totale, tra paesi europei, paesi arabi, autorità nazionale palestinese, la stessa Israele, Hamas, seppur con qualche distinguo. È una tregua molto fragile”, ha aggiunto.

“È un percorso molto fragile e bisogna lavorare tutti insieme con forza. L’Italia c’è, perché a questo ci siamo dedicati in questi mesi, mentre gli altri sventolavano le bandiere. Mi sarebbe piaciuto che il Parlamento votasse a sostegno del piano all’unanimità, ma alcune forze dell’opposizione hanno deciso di non sostenerlo. Il che è abbastanza bizzarro visto lo sostiene persino Hamas”, ha sottolineato Meloni.

“IO, TAJANI, CROSETTO E CINGOLANI DENUNCIATI DI GENOCIDIO”

Temo un clima che si sta imbarbarendo parecchio. Non conto più le minacce di morte. Penso che non si abbia più il senso delle parole che si usano sapendo che è falso per fare propaganda. Ed è molto grave”. Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ospite a Porta a Porta. Io, il ministro Crosetto, il ministro Tajani e credo l’ad di Leonardo Cingolani siamo stati denunciati alla Corte Penale Internazionale per concorso in genocidio. Non credo esista caso al mondo e nella storia di una denuncia del genere. Noi saremmo complici di genocidio per le armi a Israele. È una falsità. L’Italia non ha autorizzato nuove forniture di armi a Israele dopo il 7 ottobre. Siamo state una delle nazioni d’Europa che ha avuto la posizione più rigida e veniamo accusati di una cosa che non abbiamo fatto con toni surreali dalla classe dirigente”, ha aggiunto.

“PRESTATA ASSISTENZA ALLA FLOTILLA, BLOCCO NAVALE C’È DAL 2009”

“Abbiamo prestato assistenza e la prestiamo sempre agli italiani anche quando non siamo d’accordo”. Così il presidente del Consiglio in merito al caso Flotilla. “Penso che in un momento nel quale c’è un percorso che può portare alla pace esasperare gli animi rischi di andare contro gli interessi di chi si dice di voler aiutare i palestinesi. Davvero devo fare un richiamo alla responsabilità, anche perché non serve se l’obiettivo è umanitario. Sulle navi della Flotilla c’erano, da quello che abbiamo ricostruito, circa 40 tonnellate di aiuti. Il governo italiano ha consegnato 2.300 tonnellate di aiuti. Quaranta tonnellate di aiuti le nostre istituzioni le consegnano in una mattinata con due aerei”. “Quindi non serve rischiare, mettersi in pericolo, creare problemi alla propria nazione e non serve magari rischiare di dare un alibi a quelli che la pace dovessero non volerla”. Sul tema del blocco navale e l’intenzione di forzarlo ha aggiunto: “C’è dal 2009, non se ne era accorto Conte? Perché non ha e non hanno posto il problema? Altrimenti rischia di diventare tutto strumentale e non aiuta le possibilità che oggi ci sono di avere una pace”. 

“SCIOCCATA DA STRISCIONE CHE INNEGGIAVA AL 7 OTTOBRE”

“Ho grande rispetto delle manifestazioni. Sono una persona che di manifestazioni ne ha organizzate un’infinità. Le violenze anche in questo caso, come spesso è accaduto, erano preordinate chiaramente non da chi organizza la manifestazione. Ma sono un fenomeno un pò più ampio di quello che si vuole dire. Sono rimasta scioccata dal fatto che nella manifestazione uno degli striscioni di testa fosse quello che inneggiava al terrore del 7 ottobre. Penso che quando si consente a chi inneggia al terrorismo di Hamas di stare in testa al corteo, forse la tesi dei semplici infiltrati è un pò riduttiva. Penso che bisogna fare tutti un po’ più di attenzione. Sempre avendo rispetto delle tantissime persone che sono scese in piazza per una materia che è sentita”, ha aggiunto.

“CGIL INTERESSATA PIÙ A DIFENDERE LA SINISTRA CHE I LAVORATORI”

“Non sono stata particolarmente dura nei confronti dello sciopero. Ho detto quello che penso come sempre. Nel senso che lo sciopero generale era pretestuoso. Nei dieci anni in cui la sinistra era al governo, la Cgil ha indetto sei scioperi generali. Nei tre anni in cui siamo al governo ne ha indetto quattro. E lo fa mente aumentano i dati dell’occupazione, i salari e diminuisce la precarietà e infatti fanno lo sciopero generale su una materia di politica estera che è un altro unicum nella storia del sindacato. Penso che sia pretestuoso e penso che la Cgil sembri molto più interessata a difendere la sinistra piuttosto che a difendere i lavoratori, ha aggiunto.

“A TRUMP E’ EVIDENTE CHE LA RUSSIA NON VUOLA FARE PASSI IN AVANTI PER LA PACE”

“È evidente al presidente Trump e agli americani che tra le due parti in causa quella che non è disponibile a fare dei passi avanti verso la pace è la Russia. Perché dall’inizio degli sforzi che Trump ha fatto per arrivare alla pace, l’Ucraina ha dato l’assenso e Putin non ha mai fatto un passo avanti”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ospite a Porta a Porta. “Per questa ragione l’Europa, la Nato, vuol dire anche gli Stati Uniti, devono continuare a resistere insieme”, ha aggiunto.

“PUTIN STA TESTANDO GLI USA, PROSEGUIRE CON LE SANZIONI”

“Quando Putin provoca sui cieli europei sta testando la Nato e quindi sta testando anche gli Stati Uniti. Credo che gli americani lo capiscano bene e che questa sia una buona garanzia che possiamo avere contro un eventuale disimpegno americano sul fronte ucraino. Di fronte a questo rifiuto di Putin di fare dei passi in avanti l’unico modo è creare pressione, continuando a sostenere l’Ucraina e con le sanzioni. Il messaggio che passa è che si spende in difesa per alimentare la guerra. È il contrario. Si spende in difesa per garantire la pace che non si costruisce decantandola, sperando nel buon cuore degli altri o sventolando le bandiere. Si costruisce con deterrenza”, ha concluso.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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