MEDITERRANEO, DE LUCA “A NAPOLI IL CENTRO RICERCA”

“Per la prima volta dopo 70 anni, accogliamo una istituzione politica internazionale a Napoli. La Regione Campania ha voluto che fosse Napoli la sede dell’associazione interparlamentare del Mediterraneo. Abbiamo offerto una struttura per ospitare i rappresentanti dei 30 Paesi del Mediterraneo che vengono raccolti in quest’associazione che ha un valore politico straordinario perché ha la rappresentanza dell’Onu per questo territorio e perché avrà commissioni permanenti chiamate a lavorare su alcuni temi decisivi per il nostro futuro, quello dell’immigrazione, della sicurezza, degli scambi economici e quello del dialogo politico e interreligioso”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a margine della conferenza stampa di presentazione della sede del Centro di Ricerca Euromediterraneo del PAM a Napoli, presso Palazzo Santa Lucia. Il centro avrà un piano di Palazzo Pico, in via Terracina a Napoli, a disposizione per i propri uffici. Si tratta della stessa struttura che ospita gli uffici delle Universiadi. “Abbiamo quindi – spiega De Luca – un canale di dialogo fra tutti i parlamentari dei paesi del Mediterraneo che può aiutarci ad affrontare in maniera seria, non demagogica le grandi questioni con le quali faremo i conti per decenni: l’immigrazione, che vorremmo fosse non oggetto di schiavizzazione di migliaia di persone, gli scambi economici che possono determinare opportunità di lavoro per noi e di crescita per i paesi del NordAfrica”.

“Soprattutto lo sviluppo di un dialogo permanente con le componenti islamiche moderate che diventi uno strumento per comprimere prima e sconfiggere i fondamentalismi religiosi che sono alla base anche del terrorismo internazionale. Mi piacerebbe – conclude – che il Pam diventasse sede per elaborare una proposta sul tema dei migranti”.
“Il Pam – spiega l’europarlamentare Pd Andrea Cozzolino – è una struttura permanente, non è un’iniziativa spot. Costituirà un osservatorio sulle politiche che i diversi parlamenti mettono in campo per costruire elementi di cooperazione, collaborazione tra le diverse sponde del Mediterraneo. È l’inizio di un lavoro istituzionale che vogliamo fare insieme all’agenzia dell’Onu per rafforzare questa collaborazione e avere Napoli come un punto nevralgico strategico di un’attenzione istituzionale verso gli Stati del Mediterraneo e soprattutto i parlamenti del Mediterraneo. Il tema dei migranti è un grande tema, ma qui stiamo discutendo di come intensificare i rapporti di collaborazione tra i parlamenti e quindi come sperimentare la collaborazione politica. I mutamenti climatici la necessità di avere una mobilità di merci e persone, lavorare come istituzioni europee per una macro regione del Mediterraneo occidentale. Soprattutto ci rivolgeremo alle nuove generazioni che si formano delle università napoletane per costruire una classe dirigente che abbia a cura il tema del Mediterraneo”.

“Il Pam – aggiunge Francesco Senese, laison officer dell’assemblea parlamentare del Mediterraneo – riunisce 30 Paesi del mediterraneo ed è un’organizzazione internazionale che è anche un osservatorio permanente dell’Onu e lavora su tre grossi temi: economico, diritti sociali e sicurezza. Gli uffici a Napoli avranno il compito di coordinare l’attività del settore sia con l’ausilio del centro di ricerca euromediterraneo che avrà il compito di formare i dossier da mettere a disposizione dei parlamenti e delle tante organizzazioni, sia funzionare come punto di raccordo del comando Nato della zona del Mediterraneo con il quale organizzeremo la conferenza sulla sicurezza ad ottobre e poi con tutta una serie di realtà universitarie, altre organizzazioni internazionali come la FAO, soggetti privati per favorire una circolazione di investimenti sani in tutta la zona. È una istituzione governativa formata da 30 parlamenti di 30 Stati del Mediterraneo. Perché Napoli? Perché per vocazione è la capitale del Mediterraneo. Tante volte negli anni è stata usata questa espressione, noi abbiamo cercato di farla diventare concreta. Poi c’è una motivo funzionale, Napoli è a un’ora dalle organizzazioni internazionali presenti in Italia, ha un Porto tra i più grandi del mondo, un aeroporto Internazionale con tanti voli diretti per i Paesi del Mediterraneo. Quindi proviamo a fare qualcosa di buono per la città. Abbiamo in piedi una partnership con l’Università di Fisciano e Federico II per realizzare programmi di scambio culturale con studenti all’interno dei Paesi del Pam. L’idea è mettere in piedi una partnership con l’unione industriali, Camera di Commercio e altri partner economici per favorire lo scambio di informazioni e possibilità di sviluppo investimento”.

“Siamo partner operativi del consiglio di sicurezza dell’Onu contro il terrorismo – aggiunge Sergio piazzi, Segretario generale assemblea parlamentare del Mediterraneo – E vorremmo sfruttare la posizione di vicinanza all’Hub mediterraneo della Nato per lo scambio di informazioni che ci permetta di cooperare con i parlamenti nazionali ad una questione chiave: l’armonizzazione delle leggi antiterrorismo per combattere i terroristi dell’Isis che si muovono nella regione euro-mediterranea e a causa della mancanza di armonizzazione passano tra le reti della giustizia del nostro paese. L’idea è di trasferire l’esperienza dei vari paesi per farne tesoro e applicare le lezioni che sono apprese”.

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