MEDICINA DI GENERE, ITALIA ALL’AVANGUARDIA IN EUROPA

Le donne soffrono di depressione da 2 a 3 volte più degli uomini, non solo per fattori biologici ma anche sociali. Al contrario, le malattie cardiovascolari, considerate quasi esclusivamente appannaggio del sesso maschile, che in effetti ne è più colpito rispetto alle donne (4,9 vs 3,5%), rappresentano la prima causa di morte delle donne (48 vs 38 per gli uomini). Questi alcuni dei dati che emergono dal Libro bianco “Dalla Medicina di genere alla Medicina di precisione”, realizzato da Fondazione Onda, grazie al supporto di Farmindustria. Il volume fa un quadro sull’evoluzione e l’applicazione della Medicina di Genere contemplando diversi ambiti, clinico, farmacologico, accademico, sanitario, ed è pubblicato nell’anno di emanazione del Piano nazionale per l’applicazione e diffusione della Medicina di genere, primo in Europa. Un altro ambito clinico di applicazione della Medicina di genere considerato dal Libro bianco è quello dell’oncologia. Infatti, i tumori che colpiscono uomo e donna sono diversi in termini di tipologia e aggressività, in alcuni tipi di tumore il sistema immunitario femminile si dimostra più reattivo predisponendole a migliori outcome terapeutici, come ad esempio nel caso del melanoma, dove la mortalità è pari a 4,09% nell’uomo e 1,7% nella donna.

In controtendenza le denunce per infortuni in itinere, che riguardano soprattutto le donne (22,7 vs 10,4% del totale degli infortuni) e che potrebbero essere dovuti a tragitti casa – lavoro più complessi per unificare più percorsi, dovendo gestire casa, bambini, anziani o al ridotto numero di ore di sonno, con ricadute in termini di incidenti stradali. Altri temi all’attenzione della medicina del lavoro sono: l’adeguatezza dei dispositivi di protezione personale e delle postazioni di lavoro in termini di ergonomia, la diversa sensibilità alle sostanze chimiche nonché le differenti reazioni allo stress lavoro – correlato. Il divario uomo e donna nel mondo del lavoro si sta progressivamente riducendo, ma anche in questo ambito le differenze sono presenti. “La Medicina di genere si basa sulle diverse caratteristiche biologiche, ma anche fattori ambientali, socio-relazionali, economici e culturali, che influenzano lo stato di salute, la diagnosi, la cura oltre che l’attitudine alla prevenzione di uomini e donne. La Medicina di genere non va intesa come una branca della Medicina, ma come un approccio da applicare a tutte le discipline mediche, tra le quali anche la Medicina del lavoro”, afferma Francesca Merzagora, presidente Fondazione Onda.

Secondo il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, è importante partire dallo studio delle differenze di genere per arrivare a risposte cucite su misura sulla specifica persona. “Cure sempre più mirate e personalizzate, per la donna e per l’uomo – spiega – è la frontiera della ricerca farmaceutica. Basti pensare che oggi il 42% dei medicinali in sviluppo è indirizzato alla medicina di precisione, percentuale che sale al 73% considerando solo quelli antineoplastici. L’universo femminile è una vera e propria risorsa nella nostra industria. Le donne rappresentano infatti il 42% degli addetti e circa il 40% dei dirigenti e quadri. E nella ricerca addirittura il 52%”.
(ITALPRESS).

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