MANOVRA, SALVINI “VEDREMO SE IN UE BUONSENSO”

“Ci stiamo mettendo l’anima per una manovra che non faccia miracoli, ma che dia risposte a chi davvero ne ha bisogno, ai troppo italiani che non chiedono elemosina ma lavoro. Arriveremo fino in fondo anche se ci sarà da lavorare la notte di Natale o Capodanno per portare a casa una manovra che sia la prima di cinque che dopo tanti anni rimette dei soldi nelle tasche dei cittadini, invece di portarli via”. Lo ha detto il vice premier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, nel suo intervento alla scuola di formazione politica della Lega.

“A me interessa la sostanza, non parto con il numeretto in testa e din nome di quello faccio le crociate. Devo vedere – ha aggiunto – di cosa ho bisogno per dare le risposte che gli italiani mi chiedono e poi il numeretto viene alla fine. A quel numeretto benedetto siamo arrivati perchè sotto c’è la polpa. Tutta la ragionevolezza e il buon senso che ci stiamo mettendo avrà la sua cartina di tornasole nelle prossime ore: scopriremo se a Bruxelles hanno voglia di ricostruire e portano rispetto o se prevale il pregiudizio e l’ostilità verso un governo imprevisto. Tutti gli altri governi sono figli delle probabilità, noi siamo un imprevisto e questo periodo storico ha bisogno di imprevisti da gestire con intelligenza perchè le probabilità ci hanno portato nel burrone”.

Per Salvini, comunque, “siamo alla settimana decisiva e sono convinto che con Giuseppe e Luigi porteremo a casa un risultato che srà di esempio anche a tutti gli altri governi e popoli europei. Volere e potere, non chinare il capo, non calare le braghe, non andare in giro con il cappello in mano. Questo abbiamo promesso di fare e questo vogliamo cominciare a fare, se fossimo u governo di matti di matti avremmo messo una manovra che dava tutto a tutti; no, il primo di 5 passi. Noi andiamo avanti perchè sappiamo che il popolo italiano è con noi”. 

Quanto al governo “andrà avanti, più schiumano di rabbia più noi abbiamo il dovere di andare avanti. Provano a farci litigare, ma una telefonata allunga la vita e basta chiamare Conte o Di Maio e tutto è più semplice di quello che sembra”.

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