Malta, preoccupazioni sull’aborto risolte da nuovi emendamenti di legge

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Il governo maltese presenterà al Parlamento emendamenti significativi al controverso disegno di legge che modifica le disposizioni penali di Malta sull’aborto con l’apparente intento di affrontare le principali preoccupazioni di coloro che temono che possa legalizzare l’aborto. Sia il ministro della Sanità Chris Fearne che il ministro della Giustizia Jonathan Attard hanno sottolineato la necessità del disegno di legge per modificare le attuali disposizioni penali di Malta sull’aborto che hanno “più di 150 anni”. Il governo maltese ha sentito la necessità di introdurre gli emendamenti dopo che una cittadina americana di 38 anni Andrea Prudente è stata negata la sua richiesta di aborto a Malta dopo aver sofferto dei sintomi di un aborto spontaneo.
I nuovi emendamenti specificano che le disposizioni penali sull’aborto non si applicano quando la salute di una donna è in “grave pericolo che può portare alla morte”, un cambiamento che legalizza l’attuale situazione affrontata dai medici e altera la portata e la formulazione del disegno di legge originale presentato in Parlamento.
La formulazione originale era stata una preoccupazione fondamentale per gli attivisti pro-vita e altri contrari alla disposizione legale dell’aborto, portando un gruppo di accademici a proporre un emendamento che rimuovesse completamente i riferimenti al “grave pericolo”. I nuovi emendamenti sono stati accolti con favore dagli attivisti pro-life anche se il primo ministro maltese Robert Abela, inizialmente ha detto che il suo governo non accetterà la loro proposta. Tuttavia, il gruppo pro-choice Doctors For Choice ha affermato che il disegno di legge è passato “da una legge che avrebbe protetto la salute delle donne a una legge che potrebbe costare la vita alle donne”. L’arcidiocesi di Malta ha accolto con favore la decisione del governo descrivendola come un “risultato positivo che promuove il diritto alla vita”.
Nei casi in cui una complicazione pone la salute di una donna in “grave pericolo che può portare alla morte”, ma non in un rischio imminente di perdita della vita, la decisione se interrompere una gravidanza sarebbe presa da un team di tre medici che comprenderebbe due ostetriche o ginecologi – compreso l’ostetrico che eseguirà l’intervento – e uno specialista della patologia di cui soffre la gestante. Nel disegno di legge non sono specificate tempistiche. Il disegno di legge chiarisce che l’interruzione di gravidanza è considerata solo nel caso di feti che non sono “in grado di vivere fuori dall’utero secondo le pratiche mediche correnti”; quelli che dovrebbero essere consegnati prima che venga effettuato qualsiasi intervento medico. Specifica inoltre che le procedure che possono portare all’interruzione di una gravidanza possono essere eseguite solo in un ospedale autorizzato. I nuovi emendamenti saranno ora discussi in una sessione della commissione parlamentare prima di essere votati nella sua terza e ultima lettura.

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(ITALPRESS).

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