LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Le finanze pubbliche maltesi si sono deteriorate bruscamente nei primi nove mesi del 2025, con un deficit di 253,1 milioni di euro, rispetto a un avanzo di 142,3 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente, secondo i dati pubblicati dall’Ufficio Nazionale di Statistica. Il ribaltamento segna un’inversione di tendenza significativa, dovuta a un forte aumento della spesa pubblica che ha superato di gran lunga la crescita delle entrate.
Tra gennaio e settembre, la spesa del governo è aumentata di 565 milioni, pari al 10,6%, raggiungendo 5,9 miliardi, mentre le entrate sono cresciute solo del 3,1%, arrivando a 5,7 miliardi. La spesa corrente è balzata di 464,8 milioni fino a 5,1 miliardi, trainata da un aumento di 189 milioni nei “Programmi e Iniziative”, che comprendono maggiori prestazioni di sicurezza sociale, pagamenti alle scuole ecclesiastiche e contributi all’Unione Europea. Gli stipendi del settore pubblico sono cresciuti di 133,3 milioni a seguito dell’accordo collettivo firmato lo scorso anno, mentre sono aumentati anche i contributi agli enti pubblici e le spese di manutenzione.
Gli interessi sul debito pubblico sono saliti di 27,2 milioni, raggiungendo 221,5 milioni. La spesa in conto capitale è aumentata a 583,5 milioni, sostenuta da investimenti per un secondo interconnettore elettrico e per il programma RePowerEU, anche se sono diminuiti i fondi per la costruzione stradale e per il sostegno ai veicoli elettrici. Il debito pubblico ha raggiunto 11,1 miliardi a settembre, con un aumento di quasi l’11% su base annua.
Nonostante il peggioramento, il ministro delle Finanze Clyde Caruana ha dichiarato che il deficit del 2025 dovrebbe attestarsi intorno al 3,3% del Pil, leggermente inferiore a quello dell’anno precedente, con Malta in linea per uscire dalla procedura per disavanzo eccessivo dell’UE entro il 2026. Il primo ministro Robert Abela ha difeso la politica di spesa del governo, sottolineando che il mantenimento di prezzi energetici stabili resta fondamentale per proteggere famiglie e imprese.
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(ITALPRESS).









