LUIS ENRIQUE “FELICE DI TORNARE, MORENO SLEALE”

“Un giorno speciale”, la “vita che deve andare avanti”, l’orgoglio “per la forza della famiglia”, il “ritorno a casa”, senza gente “sleale” nel suo staff. Luis Enrique ha tanto da dire, ne ha passate tante negli ultimi mesi, ha vissuto la tragedia peggiore che possa capitare a un padre con la morte della figlia di appena 9 anni, ma per se stesso, per la sua Xana che non c’è più e per i suoi cari, ha deciso che era arrivato il momento di tornare a lavorare, a vivere. Lo farà ripartendo da dove aveva lasciato, dalla guida della nazionale spagnola, ma questa volta senza Robert Moreno, il vice che lo aveva sostituito dopo le sue dimissioni e che ha portato “La Roja” agli Europei. A spiegare il motivo della rottura, a raccontare la sua verità, è lo stesso Luis Enrique in conferenza stampa, ma prima una doverosa premessa. “Oggi è un giorno speciale per me e per la mia famiglia, torno a casa per portare a termine un progetto iniziato”, dice per poi affrontare di petto il caso Moreno. “So che l’attenzione mediatica è rivolta a quanto avvenuto negli ultimi mesi, mi vedo costretto a dover dare molte spiegazioni, sono una persona che non ama le polemiche e chi mi conosce lo sa, ma mi ritrovo coinvolto in un caso che vede protagonista una persona che ha lavorato con me per tanti anni”.
“L’unico responsabile dell’assenza di Moreno nel mio staff sono io – ha sottolineato Luis Enrique -. La Federazione non c’entra. Il problema con lui nasce il 12 settembre, nell’unico contatto che abbiamo avuto. Facciamo una riunione a casa mia, capisco che vuole fare gli Europei da ct e poi, eventualmente, tornare a fare il mio vice. Mi metto nei suoi panni, capisco che per lui sia l’occasione della vita, l’ambizione per me è una virtù, ma finisce di esserlo quando è smisurata, allora diventa un difetto. Per me è un comportamento sleale, io non mi sarei comportato così e non voglio gente con queste caratteristiche nel mio staff. Gli dico che non lo voglio e che ho intenzione di tornare a lavorare, anche se non so quando. La riunione è finita in maniera cordiale. Sia chiaro che io non ho mai chiamato la Federazione nè ho permesso che eventuali terzi si muovessero per me. A fine ottobre mi hanno chiamato il presidente Rubiales e il direttore Molina, sono sempre stati affettuosi e leali. Gli ho subito detto che non avevano impegni con me. Abbiamo parlato, mi hanno proposto di tornare e tutti sapete come è andata. Mi sento responsabile e non orgoglioso di come sono andate le cose, ma ora ho voglia di pensare solo alla Nazionale, di parlare con i giocatori, non ci saranno stravolgimenti anche se qualche scelta sarà diversa”.
Luis Enrique assicura che non ci saranno altre versioni, che la verità è quella raccontata da lui e che la scelta di chiamarlo per gli Europei “è stata della Federazione”. Gli chiedono se non sia triste per la rottura dei rapporti con Moreno. “Nella vita sono le situazioni che vivi che ti permettono di conoscere meglio le persone, è il modo migliore per capire chi è tuo amico e chi no. Dal punto di vista professionale non ho nessuna critica per lui, è un allenatore molto preparato e i risultati lo dimostrano, come persona non ho mai avuto dubbi su di lui, ma poi le sue parole non hanno più trovato riscontro nei comportamenti. Non voglio aggiungere altro, dico solo che non sono il buono, ma neanche il cattivo del film”. Luis Enrique rivela di aver ricevuto un’offerta da un club straniero, spiega che Jesus Casas sarà il suo secondo e su quello che sta vivendo la sua famiglia dopo la tragedia della morte della bambina dice: “Sono diversi i modi di affrontare certe cose, noi lo stiamo facendo in maniera naturale, sono orgoglioso della forza e del carattere di tutta la mia famiglia”.
Il contratto di Luis Enrique sarà fino al 2022. “Non sono solito firmare lunghi accordi, ma in questo caso sono felice di averlo fatto per tre anni e non chiudo la porta per allungare ancora questa avventura, ma allo stesso modo non avrei problemi se un giorno il presidente Rubiales mi dicesse di andar via”. Chiusura ancora su Robert Moreno. “Abbiamo valori diversi, ho deciso in un certo modo e sono orgoglioso della mia scelta. Non mi pento di nulla, ma non vado fiero della situazione che si è venuta a creare”.
(ITALPRESS).

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