Liguria, ok a Piano Sociosanitario dopo oltre 24 ore in consiglio

GENOVA (ITALPRESS) – Il Consiglio regionale della Liguria ha approvato con 19 voti a favore e 12 contrari il piano sociosanitario 2023-2025 della Liguria, al termine di una discussione-fiume in aula durata più di 24 ore. La svolta era arrivata ieri in tarda serata con l’emendamento “canguro” presentato dalla maggioranza per sostituire l’intero testo e scavalcare di fatto gli oltre 120 emendamenti depositati dalla minoranza. Il dibattito è proseguito però sugli ordini del giorno, circa un centinaio, presentati dalle opposizioni: tutti bocciati, tranne quello di Pippo Rossetti (Azione) sullo scorrimento della graduatoria degli Oss e l’organizzazione di nuovi corsi gratuiti, modificato dalla giunta.
“Lei sta facendo la stessa cosa che ha fatto la presidente Meloni con la manovra – ha accusato il capogruppo del Pd Luca Garibaldi rivolgendosi a Toti quando è giunta la notizia del maxiemendamento depositato alla fine della discussione generale -. Questa non è una prova di forza, ma un ulteriore elemento di debolezza. È un modo di salvarvi la pelle ancora una volta, non vi prendete la responsabilità di discutere il piano nel merito. Questa è la prova che non si fida della sua maggioranza”. “Quello che sta avvenendo è sconcio”, ha commentato Ferruccio Sansa che poi ha chiamato in causa l’assessore Angelo Gratarola: “Si vergogni anche lei e chieda scusa”. Per Fabio Tosi, capogruppo del M5s, “con questo super emendamento non fate un torto a me ma a tutte le persone venute per sei mesi in commissione Sanità”. “Avete voluto alterare le regole del gioco, ma non mi meraviglio del presidente Toti, che considero una persona amorale”, ha aggiunto Gianni Pastorino di Linea Condivisa. “Questa situazione fa schifo – rimarca Pippo Rossetti di Azione -. Non si tratta di rispettare il regolamento, ma di mettere le mani nel piatto della questione. La gente che aveva qualche speranza è stata fregata dal maxi emendamento”.
“Avete trasformato quest’aula in una specie di maratona di resistenza. Sta ai diritti dell’opposizione decidere di fare filibustering, ostruzionismo, talvolta anche un gesto eclatante – ha replicato il presidente Giovanni Toti -. A me stupisce che poi si stupisca se lo stesso regolamento viene usato dalla minoranza per i propri diritti di visibilità e tribuna e poi invece ci si indigna quando invece la maggioranza cerca di portare a casa un provvedimento. Mi stupisce la capacità che avete di applicare una doppia morale che non riesco ad applicare neanche a me stesso. Vi chiedo che nell’esercitare in modo molto muscolare i vostri diritti d’opposizione almeno non vi indigniate troppo, altrimenti c’è qualcosa che non mi torna”.
“Non ho sentito una parola di apprezzamento – ha aggiunto l’assessore Angelo Gratarola -. Il piano sociosanitario è stato enfatizzato e confuso col funzionamento dei singoli ospedali. Non è una bacchetta magica. È un documento che si muove all’interno del Pnrr” che “rappresenta un’occasione unica e irripetibile per una rivoluzione del territorio e dare agli ospedali la possibilità di recuperare la funzione originaria per cui sono stati costruiti”. In apertura della seduta il Pd aveva chiesto di rinviare il provvedimento in commissione denunciando vizi di tipo procedurale e annunciando il ricorso al Tar. In particolare, secondo i dem, la delibera non poteva essere votata perché i 15 emendamenti della giunta non erano stati portati in commissione Sanità, a differenza di quanto disponeva il documento votato a marzo dalla giunta stessa. Il presidente Giovanni Toti ha respinto l’istanza e ha chiesto anzi alla maggioranza di bocciare tutte le proposte dell’opposizione senza attendere il suo parere. In mattinata era andato in scena il presidio di protesta lanciato dal Fronte Comune Ligure per la sanità pubblica.

Foto: Xa8/Italpress

(ITALPRESS).

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