Come aprire un e-commerce

 

Come aprire un e-commerce: l’iter burocratico per l’avvio attività  con partita IVA alla vendita occasionale senza obblighi d’impresa. Tutte le info su costi e adempimenti.

Aprire un store online (e-commerce) può dare grosse potenzialità di guadagno soprattutto se si sfrutta l’importanza dei social network. Sono in tanti a pensarla in questo modo dato che ultimamente, gli e-commerce si stanno sempre più diffondendo. Complice di questa diffusione è la Direttiva 2000/31/CE che garantisce l’apertura di un e-commerce senza autorizzazioni preventive ma a patto che vengano rispettati i requisiti professionali per lo svolgimento di specifiche attività.

Come aprire un e-commerce, tipologia

Spesso, la scelta di aprire un e-commerce viene fatta senza un’attenta pianificazione ma è bene sottolineare che avviare uno store online non differisce molto da qualsiasi altra attività imprenditoriale. Al posto delle classiche incombenze che per esempio può essere la scelta del locale si sostituiscono altri aspetti da non sottovalutare. Vediamo pertanto cosa comporta di aprire un ecommerce e qual è l’iter burocratico da svolgere. Iniziamo col dire che è possibile scegliere tra tre tipologie di ecommerce,

  1. ecommerce b2c: ecommerce business to consumer, ovvero l’azienda che venda a un privato
  2. ecommerce b2b: ecommerce business to business, ovvero l’azienda che vende a un’altra azienda
  3. ecommerce c2c: ecommerce consumer to consumer, ovvero il  privato che vende prodotti o servizi a privati.

Fatto il primo passo bisogna valutare lo step successivo: che cosa vendere? E’ possibile scegliere tra le svariate categorie merceologiche: dall’abbigliamentoa alle calzature, dall’arredamento ai prodotti informatici, dalla cosmesi ai prodotti alimentari. Anche questa scelta determina il modello di business.

Come aprire un e-commerce, avvio attività

Anche se, come già accennato, la direttiva 2000/31/CE stabilisce che non occorrono autorizzazioni preventive, bisogna comunque assolvere a diversi obblighi di legge, del tipo:

  • Aprire una Partita IVA
  • Inviare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate e all’Inps
  • Iscriversi alla Camera di Commercio e al SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) del proprio Comune.

All’Agenzia delle Entrate occorre comunicare:

  • Ragione sociale
  • Domicilio e sede legale dell’attività commerciale
  • Indirizzo di posta elettronica
  • Numero di iscrizione al repertorio delle attività economiche, REA o registro imprese
  • Numero di Partita Iva;

NOTA BENE: se si sceglie di vendere anche in altri paesi dell’Unione europea, bisogna anche iscriversi al Vies (Vat Information Exchange System).

Chi è già socio o titolare di un’azienda sarà compito del commercialista stesso avvisare l’Agenzia delle Entrate sull’apertura dell’e-commerce. Il mio consiglio? Prima di avviare l’ecommerce, affiancatevi a un commercialista specializzato nel settore e ponderate bene.Dopo aver ottenuto la Partita Iva e costituito la società, non vi resterà che aprire uno spazio virtuale per avviare il vostro ecommerce.

Come aprire un e-commerce, spazio web

Per svolgere l’attività onine occorre uno spazio web. A tal proposito è possibile affidarsi a diversi tipi di piattaforme: Le spesa per uno spazio web dipende dal tipo di piattaforma che si vuole scegliere; può costare migliaia di euro oppure qualche decina di euro. Esistono sul mercato soluzioni low-cost dove è possibile acquistare pacchetti pronti e completi, a misura di start-up. In alternativa, vi sono diversi portali di vendita dove poter svolgere attività commerciale online; mi riferisco alle marketplace e possono essere di due tipi:

  • Verticali: includono tanti rivenditori specializzati in un’unica merce e si rivolgono a una nicchia. E’ il caso per esempio di Buru Buru un noto marketplace italiano specializzato in design.
  • Orizzontali: mettono in vendita diversi tipi di prodotti, mi riferisco in questo caso di colossi come Amazon, eBay o Alibaba in Cina.

Come aprire un e-commerce senza partita iva

Nel paragrafo precedente ho scritto che per avviare un ecommerce occorre la partta iva ma vi sono casi dove non è necessario. Infatti, la norma stabilisce che si possono offrire prestazioni occasionali via internet senza Partita Iva fino se non si superano i 5.000 euro d ricavi. In questo caso è sufficiente rilasciare una ricevuta di prestazione occasionale. Lo stabilisce l’articolo 67 del DPR del 1986. Tali redditi, però, sono soggetti a ritenuta d’acconto del 20% e vanno inseriti nella dichiarazione dei redditi. Inoltre, se l’importo della ricevuta superia i 77,47 euro bisogna applicare l’imposta di bollo.

Per sfruttare le potenzialità di un ecommerce senza Partita Iva, potete sfruttare la rete di vendita di Amazon oppure eBay. Come già accennato, anche attraverso queste piattaforme è possibile avere buoni ricavi con la vendita dei vostri prodotti.