Libri, Sangiuliano a Ferrara racconta Reagan e la risposta alla crisi

FERRARA (ITALPRESS) – Lavoro, taglio delle tasse, una politica che dia valore al governo della cosa locale e alle esperienze amministrative maturate sui territori. Sono alcune delle ‘ricettè contro la crisi emerse nella serata di martedì 22 giugno a palazzina Marfisa d’Este dal racconto e dalle riflessioni del direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano, ospite per presentare il suo libro “Reagan. Il presidente che cambiò la politica americana”. A dare il benvenuto a Sangiuliano è stato il sindaco Alan Fabbri, con l’assessore Marco Gulinelli e Alberto Lazzarini, presidente della commissione culturale dell’ordine dei giornalisti. In collegamento Vittorio Sgarbi. Nicola Minelli, dell’ufficio Comunicazione e progettazione del Teatro Comunale Abbado, ha moderato l’incontro. Incontro concluso con ‘sorpresà, in sala, si è presentato Adriano Franzolin, ferrarese con origini veneziane già titolare della ‘Golf shoes’, fabbrica artigianale di scarpe da golf, mostrando la calzatura che coniò per Reagan e i ringraziamenti ricevuti dallo stesso presidente americano: “La richiesta di creare un modello per il presidente mi arrivò dall’ambasciatore statunitense, che conosceva la nostra azienda. Fu un’emozione inaspettata e straordinaria”.
Il direttore del Tg2 ha sondato la storia del 40esimo presidente americano e le sfide che si trovò ad affrontare (la crisi degli anni ’70, il post-Vietnam, il Sudamerica, la corsa agli armamenti nucleari) ricercando “la cassetta degli attrezzi” per giudicare il presente. “Reagan ereditò una situazione disastrosa e un Occidente in forte depressione, arrivando a gestirla forte di un’esperienza importante come governatore della California per due mandati. E proprio da governatore riuscì a strappare alla povertà tanti cittadini, facendoli uscire da un sistema basato fondamentalmente sui sussidi per offrire loro la prospettiva di un lavoro. E’ una situazione che riporta all’attualità, penso al dibattito sul reddito di cittadinanza”. E poi, tra gli argomenti toccati, la politica fiscale (“Reagan aderì alla teoria della curva di Laffer: se la pressione fiscale è esasperante le persone non lavorano più. Per questo tagliò le tasse creando solo due aliquote fiscali”) e il valore dell’esperienza amministrativa locale (“i veri politici non sono quelli che nascono nei palazzi ma quelli che hanno governato sul territorio. L’America ha una tradizione di presidenti che hanno speso le prime esperienze nel governo della cosa locale”).
La chiusura della serata è stata una ulteriore occasione per una riflessione sui tempi moderni: “Qual è il male del nostro tempo? A mio avviso è il Partito unico del politicamente corretto – ha detto Sangiuliano -, in base al quale non si può più fare nulla, più dire nulla. E’ un blocco rispetto alle grandi potenzialità che abbiamo come Paese”. Anche per Sgarbi ci sono stati tutti gli elementi per un ritorno al presente: “Gli americani hanno visto in Reagan un non-politico che parlava la lingua dei cittadini riuscendo ad abbassare le tasse e a migliorare le condizioni di benessere sociale dei più deboli. Da questo punto di vista il modello di Reagan e quello di uno Stato che non è rapace e che è in grado di limitare in maniera ragionevole la tassazione è attuale. E’ stato di più che un grande socialista perchè ha interpretato le esigenze reali del popolo: il lavoro va premiato con la detassazione”. Anche Lazzarini ha concordato nel considerare la dottrina di Reagan oltre gli schemi attuali destra-sinistra, con il suo “conservatorismo che ha guardato al dopodomani”. Il sindaco Fabbri ha ringraziato tutti “per questo viaggio nel passato alla ricerca degli elementi per giudicare e affrontare il presente” e ha detto: “La storia di grandi presidenti nati e cresciuti dal ‘bassò dimostra il valore dell’amministrazione locale, del contatto diretto con i cittadini, che in un sistema virtuoso deve essere riconosciuto e valorizzato. Questo ritengo che sia il primo e vero valore della politica”.
(ITALPRESS).

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