LEZIONE ALL’INTER, GASPERINI “A BERGAMO DURA PER TUTTI”

Riecco la Dea. Dopo un avvio di stagione complicato che ha visto l’Atalanta crollare nei bassifondi della classifica, la banda di Gian Piero Gasperini ha svoltato e il 4-1 di ieri all’Inter è la conferma. “Bergamo un campo difficile per tutte le squadre – racconta il tecnico a ‘Radio Anch’io Sport’ su RadioUno, il giorno dopo il trionfo su Icardi e compagni – Quando vengono le grandi c’è un’atmosfera particolare che permette ai giocatori di fare delle prestazioni incredibili”. Eppure a un certo punto Gasperini ha temuto la beffa. “Quando c’è stato il rigore a inizio secondo tempo mi sembrava incredibile essere sull’1-1 dopo l’andamento della prima frazione. Ma la squadra ha avuto la forza di non disunirsi, ha continuato a giocare ed è stata premiata”. Ora l’Atalanta è a ridosso di quell’Europa League già conquistata negli ultimi due anni ma che in estate è sfuggita contro il Copenhagen, a un passo dalla fase a gironi. E in quella doppia sfida c’è la chiave per capire il pessimo avvio in campionato. “Essere andati fuori in quel modo ai rigori, dopo una partita simile a quella di ieri, sotto l’aspetto psicologico ha lasciato dei segni, anche se abbiamo cercato di reagire subito: avevamo lavorato tanto per essere in Europa”, confessa Gasperini. Ma dove può arrivare ora la Dea? “E’ un campionato difficile ed equilibrato, la classifica è cortissima, un mese fa eravamo quart’ultimi e in un mese abbiamo ribaltato il campionato e questo può succedere ad altre squadre di valore perché molte si sono rinforzate. Gli obiettivi li vedremo più avanti, l’importante è arrivare a marzo nella stessa posizione di adesso, poi conteranno il valore, la condizione”.

Ieri l’Atalanta aveva un solo italiano in campo e lo stesso Gasperini vorrebbe dare più spazio ai giovani del vivaio, “anche a costo di perdere qualche posto in classifica. Per le possibilità che ha, per l’investimento che la società fa sul settore giovanile, bisogna cercare di fare un discorso diverso rispetto ad altre società. Ma sono andati via tanti giocatori, in un anno e mezzo abbiamo perso 8 titolari e non è facile rimpiazzarli. Se oggi volessimo andare a pescare nel settore giovanile, dovremmo prendere dei 18enni. I giovani di valore ci sono ma sono troppo giovani, ci vuole tempo per ricostruire e nel frattempo bisogna continuare a essere competitivi per valorizzare i giocatori”. E a questo proposito, più di novità come i play-off, sarebbe meglio “equilibrare le risorse a disposizione di squadre come l’Atalanta: essere sempre costretti a vendere i migliori giocatori non ti consente di alzare l’asticella”. L’Inter, una delle poche pagine negative nella carriera di Gasperini (“forse non era il momento giusto”), è ora a -9 dalla Juve “ma sta facendo un buon lavoro, Spalletti è bravo, ha dato continuità alla squadra. Hanno fatto sette vittorie di fila, poi è chiaro che Juve e Napoli in questo momento le vincono tutte e diventa difficile anche se fai un buon percorso”. A proposito di Juve, di Cristiano Ronaldo si è fatto “una bellissima idea. A parte l’aspetto tecnico – nelle conclusioni è straordinario – è un bell’esempio, una brava persona, un bravo giocatore per i comportamenti che ha sul campo, per come si rapporta con compagni e avversari. Avevamo bisogno di un campione del suo livello nel nostro campionato”. Poi una battuta su Ventura: “quando si sposa una causa del genere bisogna guardare al lavoro, a quanto costruire in prospettiva. Quando ci siamo visti per il suo esordio mi diceva che stava male a casa, è comunque un’opportunità di lavorare”.

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]