INTER E MILAN +4 SUL NAPOLI, POKER LAUTARO

Sono tornati i gol, col poker di Lautaro e la tripletta di Orsolini. Milan e Inter vanno a braccetto in testa; Juve e Atalanta hanno pareggiato e perso terreno. I campioni d’Italia del Napoli sono rientrati prepotentemente nel giro: otto gol in due partite. I nostri Napoleoni della panchina, in vista delle Coppe, hanno usato vecchie strategie, lasciando i rodomonti del gol in panchina per buttarli poi nella mischia quando i soldatini delle prime file erano stanchi. Inzaghi ha fatto il colpaccio: non stava vincendo la battaglia di Salerno e ha buttato dentro l’arma letale Lautaro. Il Toro è il re del gol: ne ha fatti quattro alla Salernitana e il suo bottino è di nove centri in sette partite. l’Inter è rimasta attaccata al Milan in vetta alla classifica. Lo stesso ha fatto Garcia: lo stratega francese aveva lasciato addirittura in panchina il suo cannoniere Osimhen e, così, la netta superiorità della capolista si era espressa con un gol di Ostigaard e tante occasioni create. L’ingresso del nigeriano ha messo al sicuro il risultato per i campioni. Aspettavamo il Lecce alla prova con le grandi: Juve e Napoli hanno detto della normalità della squadra di D’Aversa. Milan-Lazio è stata una partita bellissima e se i romani hanno fatto di più e meglio nel primo tempo, nella ripresa i rossoneri hanno segnato con Pulisic, hanno colpito un palo, hanno raddoppiato con Okafor. Alla fine ha prevalso la squadra rossonera che ha conservato il primato. Il giochino non è riuscito a Sarri con Immobile e il tecnico biancoceleste ha perso la battaglia di San Siro, lanciando strali e ha detto “Non sismo una grande squadra. Acquisti non miei”. Sarà contento Lotito. Il tecnico ha ripetuto che si gioca troppo: “Mandano i ragazzi al macello”. Ha ragione, ma di ciò si nutre il Levitano del pallone, dell’overdose che stordisce tutti e ci tiene davanti ai teleschermi affollati di pubblicità. Del resto a Roma non vincono uno scudetto dai tempi dei Maestrelli e degli Eriksson in casa Lazio e da Schaffer (anteguerra), Liedholm e Capello in casa giallorossa. Roba di oltre vent’anni fa. Così Mourinho ha detto agli scriba in attesa di grosse novità che sino alla fine del contratto, non se ne andrà dalla Roma. “Il problema non sono io”. Lukaku ha dato il “la” alla partita col Frosinone, Pellegrini l’ha chiusa. Forse la tempesta è passata. Forse. La Juve l’ha scampata bella a Bergamo in un finale tambureggiante dei nerazzurri (traversa di Muriel, occasioni buttate da Koopmeiners) e le due squadre son più lontane dalla vetta. La giornata di grazia di Orsolini (tripletta) ha proiettato il Bologna nei quartieri alti, dopo tanti pareggi. Empoli peggior difesa (16 gol subiti). Gudmundsson (tre gol, uno annullato) ha spinto il Genoa, un autogol in extremis ha salvato l’Udinese, sempre nella spine. Dai posticipi sapremo se la Fiorentina, contro il Cagliari, si aggregherà al carro delle prime (arbitro Di Bello). In programma anche Sassuolo-Monza (Zufferli) e Torino-Verona (Feliciani). Ultime dall’Inghilterra: l’organizzazione arbitrale ha ammesso un evidente errore del direttore di gara (VAR muto) in Tottenham-Liverpool. Significativo. Adesso i nostri eroi affronteranno le Coppe e poi ci sorbiremo Juve-Toro.

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