IN SERIE A LE VITTORIE ESTERNE CANCELLANO LA RETORICA DEL 12° UOMO

Per quanto il calcio sia a volte sconsigliabile a gente dai nervi fragili e dagli intenti caritatevoli, accadono episodi che ci regalano forti emozioni. E se qualcuno se ne va, come Ilario Castagner che col Perugia visse una stagione senza sconfitte, c’è ancora chi è capace di piangere. Poi ci sono le favole, le partite che offrono tante emozioni al nostro duro e arido cuore. Il “millenario” Spalletti ha celebrato il record di panchine con una vittoria sul campo di un Sassuolo che ha permesso al Napoli di avvicinarsi ancora di più allo scudetto, grazie alla irresistibile coppia Kvara-Osi. Gli emiliani hanno giocato una buona partita, ma la loro difesa non ha resistito alle raffiche dell’esplosivo duo napoletano. L’Inter, pensando alla Champions, ha fatto turnover contro una compatta Udinese. Lukaku: un rigore sbagliato, ripetuto e segnato. Riabilitato. I friulani hanno rimontato con Lovric e poi Success stava per portarli in vantaggio. Fallita l’occasione, sull’azione seguente Mkhitaryan ha dato la vittoria all’Inter. Gol sbagliato, gol fatto, secondo un vecchio detto calcistico. Lautaro (ancora lui!) ha poi chiuso la vicenda.
Il Milan, a forza di 1-0 (tre di fila) sta riprendendo la propria posizione alle spalle del Napoli. Il derby di Monza, contro un avversario che era in fase positiva da otto partite e aveva fatto (dall’arrivo di Paladino) un punto più del Milan, non ha riservato soddisfazioni all’antica dirigenza rossonera, ma a quella nuova, che ha festeggiato con un bel sinistro di Messias. Il Monza (un palo e qualche occasione) non ha rinunciato certo alle proprie aspirazioni europee. Sorpresona a Bergamo dove il Lecce ne ha fatti due e ha rischiato il pari nel finale. Dea sempre poco efficace in casa e in altalena. Salentini verso una tranquilla salvezza. La Roma, senza alcuni titolari (Dybala, Pellegrini, poi Abraham k.o.), ma con il “riacquistato” Karsdorp e il norvegese Solbakken (che gol!) ha vinto contro il combattivo Verona ed è terza col Milan. Partitaccia. Immobile (doppietta più rigore di Luis Alberto parato) ha rilanciato la rimaneggiata Lazio a Salerno, dove Paulo Sousa non ha frenato l’emorragia della difesa granata (44 gol subiti). Classifica difficile per i campani.
Non un grande inizio per la Juve a La Spezia, ormai senza Gotti (Lorieri e Spalla in panchina, in attesa dell’arrivo di Semplici). Dopo l’infortunio a Dragowski, il gol di Kean, che ha battuto il veterano Marchetti. Si à aggravata la situazione dei liguri, che hanno lottato. Ma il subentrato Di Maria ha fatto un gran gol. E Perin, che parate! Tempi duri per la Fiorentina che è andata sotto con l’Empoli e ha pareggiato in extremis con Cabral. Vicario ancora miracoloso. A Marassi il Bologna vinceva con un gol di Soriano (poi in lacrime ricordando Mihajlovic), Sabiri ha pareggiato su rigore. Poco dopo un altro penalty discutibile. Sabiri ha tirato e Skorupski stavolta ha parato. I destini della Samp decisi nel giro di pochi secondi. A pochi istanti della fine, Orsolini con un gol spettacolare ha ridato la vittoria al Bologna. Rossoblu a ridosso delle grandi. Emozioni che solo il calcio sa dare. Contro il fanalino di coda Cremonese, il Torino cercherà nel posticipo i tre punti per riacciuffare l’Europa. A Ballardini mancherà Vasquez. Allo Zini 0-0. Arbitro Camplone. Sei vittorie esterne e un pari in nove gare. Un colpo alla nostra retorica del pubblico “dodicesimo uomo in campo”.
(ITALPRESS).

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