IL PALAZZO REALE DI PALERMO IN 3D

Oltre 40 mila le fotografie scattate, 50 mila metri quadrati scrutati, 600 i campioni di materiali analizzati, 3 miliardi i punti battuti dai laser scanner, migliaia i documenti studiati tra testi, fotografie e cartografie. Sono alcune cifre del rilievo tridimensionale e delle banche dati di Palazzo Reale, a Palermo: un progetto frutto di diversi anni di sinergie tra l’Assemblea regionale siciliana, la Tecno-Art, società di ingegneria e architettura aggiudicataria del bando e di un gruppo di lavoro interdisciplinare che fa capo all’Università della Tuscia.

Unico monumento del sito Unesco ‘Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale’ a essere dotato di un rilievo in 3 D, il progetto, realizzato con Fondi europei, è stato illustrato durante il convegno ‘Il Palazzo disvelato’ che – da oggi a venerdì – avrà come protagonisti studiosi impegnati nella tutela del patrimonio architettonico e storico-artistico e professori delle maggiori Università internazionali che accenderanno i riflettori anche sui Palazzi del potere del Mediterraneo, da Istanbul al Cairo, mettendoli a confronto con il Palazzo Reale di Palermo.

‘Un progetto, il rilievo tridimensionale e le banche dati, che ha consentito di leggere – è stato spiegato nel corso del convegno – la straordinaria sintesi di culture (arabo, greco-bizantina e normanna) espresse da Palazzo Reale e di passare ai raggi X, grazie alle più innovative tecniche diagnostiche, i mosaici della Cappella Palatina, della Stanza di re Ruggero, della Sala dei Venti e delle Segrete’.

Denominato ‘Fruizione e valorizzazione turistica del Palazzo Reale di Palermo’, finanziato grazie ai fondi Po-Fesr 2007-2013, il progetto ha visto coinvolti una ventina di professionisti, tra storici dell’arte, ingegneri, geologi, fisici, archeologi e studiosi di fama internazionale che hanno approfondito la conoscenza di molteplici aspetti del Palazzo, permettendo di sostituire le vecchie planimetrie topografiche risalenti ai Borboni con carte aggiornate, al fine di garantire una migliore conservazione dell’intero complesso architettonico.

Il modello tridimensionale e la banca dati 3D, è stato sottolineato nel corso del convegno, costituiscono le due componenti principali del progetto: ‘il rilievo tridimensionale è stato realizzato dalla società Tecno-Art con tecniche laser scanner e di tipo fotogrammetrico. Il risultato e’ il primo rilievo 3 D dell’intero Palazzo, che sarà fruibile da addetti ai lavori e visitatori. Uno strumento eccezionale, dal quale piante e sezioni potranno essere estratti, resi visibili in formato digitale o stampati su carta’.

Il progetto comprende anche una campagna d’indagini archeologiche, archeometriche e diagnostiche non invasive, come la caratterizzazione delle malte: 170 i campioni analizzati che hanno permesso di creare, per la prima volta, un database dedicato alle malte medievali di Palermo. Sono stati effettuati, poi, carotaggi profondi nelle murature in determinati punti strategici, che hanno permesso di distinguere tra strutture tardo-antiche, medievali e moderne.

‘Lo studio delle murature e delle superfici – è stato evidenziato – si e’ avvalso anche di tecniche non distruttive quali indagini georadar e termografie, che hanno permesso di individuare una finestra oggi murata sulla parete settentrionale della stanza di Ruggero: segno di rimaneggiamenti eseguiti nel tempo’.

Di fondamentale importanza è stata la mappatura dei mosaici della stanza di Ruggero: attraverso analisi non distruttive (fluorescenza ai raggi X), e’ stata esaminata la composizione chimica del vetro delle tessere e dei pigmenti in esso contenuti.

Infine, sono state condotte analisi in una delle più importanti e delle meno conosciute porzioni del Palazzo Reale, quale la Chiesa inferiore e le cosiddette Segrete, che hanno prodotto risultati significativi per la definizione delle fasi costruttive della Cappella Palatina e della Chiesa inferiore.

‘I risultati delle indagini sono confluiti nella banca dati 3D: un database – è stato sottolineato – che non e’ un semplice archivio d’informazioni, ma una piattaforma web interattiva e multimediale che permetterà a visitatori e ad addetti ai lavori di accedere alle informazioni in esso contenute attraverso il rilievo tridimensionale stesso’.

Come funziona? Tramite un browser e con un semplice clic, trovandosi all’interno del modello virtuale del Palazzo, si potrà accedere alle informazioni o fare ricerche attraverso parole chiave e ottenere risposte sugli interventi di restauro effettuati nel Palazzo, sui materiali delle tessere dei mosaici e sulle sue planimetrie e altimetrie. La piattaforma consentirà, durante la navigazione virtuale nel Palazzo Reale, la consultazione del database contenente i risultati ricavati dalla ricerca scientifica e dalla campagna diagnostica, configurandosi, quindi, non solo come un sistema di fruizione virtuale, ma come un vero e proprio strumento di conoscenza, che si potrà consultare anche attraverso tablet e smartphone.

Il convegno, promosso dall’Ars e patrocinato dalla Fondazione Federico II, da The Khalili Foundation e da The Barakat Trust, ha dato il via alla ‘Settimana della cultura arabo-normanna: da stasera a domenica, nel Cortile Maqueda di Palazzo Reale, si alterneranno mostre, concerti con antichi strumenti musicali iracheni, recital di poesie in arabo e uno spettacolo dell’Opera dei Pupi creato per l’occasione da Mimmo Cuticchio. Sono 350 i posti disponibili.

A presentare il progetto del rilievo tridimensionale e delle banche dati del Palazzo Reale di Palermo, durante il convegno ‘Il Palazzo disvelato’, è stato il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè: ‘Grazie a questo importantissimo lavoro, oggi possiamo ‘Disvelarvi il Palazzo’ in maniera innovativa – ha dichiarato -, ma soprattutto raccontarvi un nuovo modo di fare conoscenza che parte dalla comprensione del passato per una progettazione consapevole del futuro. La piattaforma web interattiva e multimediale che è stata prodotta consentirà, sia ai visitatori che agli addetti ai lavori, di navigare all’interno del modello virtuale del Palazzo e accedere ai contenuti e ad informazioni di carattere scientifico’.

Maria Andaloro, già sovrintendente del Palazzo Reale e ideatrice del progetto, ha ricordato che ‘l’obiettivo del progetto riguarda la conoscenza e la valorizzazione del Palazzo Reale: un Palazzo-città che testimonia, come nessun altro luogo, la stratificazione della storia di Palermo dal V secolo a.C. a oggi, attraverso due strumenti connessi tra loro: il rilievo in 3 D dell’intera superficie e due banche dati di tipo informatico e multimediale Potente, duttile e incrementabile quasi all’infinito, il progetto è un ‘motore’ acceso da una visione interdisciplinare e realizzato grazie alla competenza e alla passione di una straordinaria equipe’. 

Emozionata Patrizia Perino, capo di gabinetto della Presidenza dell’Ars e tra le principali sostenitrici del progetto: ‘Un lavoro impegnativo, condotto con grande successo che ha dato risultati straordinari per la gestione e la valorizzazione del Palazzo. Oggetto dell’indagine sono stati l’architettura e l’apparato decorativo, rappresentati in un rilievo tridimensionale e studiati attraverso una serie di analisi scientifiche, i cui risultati sono stati registrati in un database ricchissimo di informazioni’.

Soddisfatto della riuscita è anche Marco Falzetti, titolare della Tecno-Art, società di architettura e ingegneria che si è aggiudicata l’appalto: ‘La vera potenza del progetto consiste nella possibilità che esso offre di combinare risultati di differenti livelli del database, come, ad esempio, i rilievi, i materiali dalla sezione archivistica e i dati provenienti dalle analisi scientifiche, consultabili attraverso una piattaforma di visualizzazione 3D. Un approccio, questo, che non e? stato tradizionalmente applicato al Palazzo e che certamente potrà servire da modello per lo studio dei beni culturali in generale e di siti di Palermo e della Sicilia’.
‘E’ stato fatto un importante passo in avanti nella comprensione storica di una citta? come Palermo, nella quale molte delle fabbriche urbane sono multistratificate’, ha sottolineato William Tronzo direttore scientifico del progetto.

‘Il carattere innovativo e pionieristico del progetto è intrinseco nella sua stessa ideazione e articolazione – ha commentato Ruggero Longo, coordinatore del progetto -. Esso si fonda su un approccio olistico e sincretico, che intreccia il lavoro di più specialisti all’insegna dell’interdisciplinarietà, risorsa unica nel fornire nuovi strumenti per la comprensione, la conoscenza, la valorizzazione e la fruizione di un bene monumentale straordinario, pluristratificato e complesso qual è il Palazzo Reale di Palermo’. 

‘Per i rilievi della Cappella Palatina, lo staff ha lavorato anche di notte, soprattutto per i rilievi e le campagne fotografiche, montando e smontando i trabattelli per evitare di ostacolare sia le funzioni religiose che la visita giornaliera dei turisti, così come per i rilievi di Sala d’Ercole e delle sale di rappresentanza’, ha detto Pasquale Riggio, direttore esecutivo del progetto.
‘Il rilievo era indispensabile, perché la documentazione finora esistente era incompleta e inesatta anche per la complessità degli spazi dell’edificio e delle sue sovrapposizioni storiche. Il progetto sarà uno strumento utile per la conoscenza dell’edificio e la redazione di un progetto di restauro del Palazzo che sia unitario e non parziale’, ha concluso Stefano Biondo, responsabile unico del procedimento.

 

 

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