IL NAPOLI TORNA IN SELLA, +7 SU MILAN E JUVE

Mentre fioccano i pareggi (cinque X su otto partite giocate) si annuncia con rulli di tamburi (e la pletora dei discorsi allusivi e maliziosi ormai di prammatica) la sfida di venerdì fra Napoli e Juve. A Marassi il discutibile rigore iniziale per la capolista (Audero ha deviato il tiro di Politano) non ha scoraggiato la squadra di Spalletti e Osimhen (10 gol) ha poi colpito. L’espulsione di Rincon ha demolito i blucerchiati e il secondo rigore, segnato da Elmas, ha chiuso la partita. In ogni caso la Samp non è l’Inter e non poteva far di più. San Siro solo febbre passeggera per gli azzurri. Tanto più che il Milan si è fatto rimontare dalla Roma che si è risvegliata nel finale dopo i gol di Kakuku e Pobega. Ibanez e Abraham hanno gelato San Siro. Ora il Milan è a 7 punti. E forse pure sconfortato.
Assieme ai rossoneri c’è la Juve che ha ottenuto contro una buona Udinese l’ottava vittoria consecutiva. Il gol di Danilo è arrivato negli ultimi minuti, come ormai vuole la consuetudine bianconera. E’ stato l’ingresso di Chiesa a cambiare la partita fra gli isterismi bordocampistici di Max Allegri. Ma la vera forza della Juve, in attesa del rientro dei pezzi grossi Vlahovic e Bonucci, è la difesa, la meno battuta in Italia (7 gol) e primeggiante in Europa. Per alcuni, è un passo indietro, per altri un’impronta del calcio all’italiana che torna di moda dopo anni di tiki-taka.

All’Inter è andata male a Monza, dove si è fatta raggiungere in extremis da un Monza battagliero. Un passo falso, dopo la prodezza sfoderata contro il Napoli. Si è parlato di errori arbitrali e di sfortuna, e si può essere d’accordo, ma non è mancato un certo lassismo dei nerazzurri che si sono fatti schiacciare in difesa nella ripresa. Clamoroso all’Olimpico: la Lazio nel dì del suo compleanno n.128 si è fatta rimontare due gol dell’Empoli dopo un lungo dominio. Partita di rigori discussi a Firenze dove il Sassuolo ha perso in circostanze poco fortunate. Berardi e Gonzalez nel recupero hanno segnato dal dischetto, fra le recriminazioni degli emiliani che sono scesi ancora in classifica. Bonaventura in gran giornata. Il Torino ha dominato a Salerno nel primo tempo: ha segnato con Sanabria in tuffo di testa, ha colpito un palo e ha bersagliato la porta di Ochoa che ha evitato il disastro. Vilhena ha poi pareggiato nella ripresa: due punti persi dal Toro. All’Arechi si è guastato per un pò il marchingegno del Var: chi ha detto che non sia stato meglio? Una doppia traversa del Lecce nella stessa azione, poi vani assalti dello Spezia al Picco sotto il diluvio e liguri sempre in difficoltà in classifica.

Nel Monday Night, l’Atalanta al Dall’Ara contro un Bologna privo di Arnautovic, forse sostituito da Sansone. Zapata recuperato nella squadra di Gasperini. Fischietto a Di Bello. Scontro-salvezza Verona-Cremonese (Mariani): gialloblù col dubbio Ilic, squalificato il grigiorosso Meite, in campo Ascacibar? E mentre i tifosi (?) incappucciati di Napoli e Roma si sono scontrati nei pressi del grill di Badia al Pino, con chiusura dell’Autostrada del Sole, tutti hanno ricordato Gianluca Vialli (tributo commovente a Marassi), Tino Castano e Sinisa Mihajlovic come meritavano. Insomma, lacrime e mascalzonate.

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