IL CONTE II E I NODI DA SCIOGLIERE NEL PAESE

Finalmente il governo di Giuseppe II è fatto,  o almeno non abbiamo perso altro tempo al pari del varo del Governo di Giuseppe I. Dunque i danni della crisi di governo più strampalata della storia d’Italia sembrerebbero contenuti, anche se le cancellerie e la opinione pubblica del mondo, senza dubbio hanno rafforzato la opinione su di noi, come un paese incomprensibile se non incorreggibile, riassumibile nell’acre commento di anni fa del pessimo Sarkozy: “ils sont italiens”. Tuttavia i costi sono da considerare contenuti, in quanto sostanzialmente si sono consumati entro il mese spensierato di agosto.

Ora si tratta di andare in Parlamento e di varare l’Esecutivo giallorosso, e pare non debbano esserci particolari ostacoli a che possa accadere. Si può dire, senza tema di smentita, che i parlamentari sono contenti tutti per  non dover interrompere prematuramente la legislatura, e che conviene al Paese (almeno per ora) non subire ulteriori nuovi traumi.

Ben presto però dovremo verificare se il programma e il cammino che il Governo Conte bis, corrisponderanno anch’essi con gli interessi degli italiani.

 

Ad esempio se il debito sarà preso di mira o dimenticato, le tasse ridotte o aumentate, il sistema welfare reso più assistenzialista o equilibrato con i conti e giusto per i lavoratori che lo finanziano, la stabilità e crescita occupazionale invocata o realmente sostenuta, il sistema dei servizi controllati o ignorati. Secondo me, questi punti sommariamente elencati, se dovessero essere ben gestiti e i governanti dovessero cessare di inseguire ossessivamente l’idea che governare significa distribuire denari e benefici ai propri ‘clientes’ potrebbe essere una novità. Sarebbe una conferma dello scetticismo diffuso, ad esempio, aprire dispute continue su ogni cosa, fuorché sulle vicende bancarie, autostradali, petrolifere.

Ma dalla genericità dei temi (spero di essere smentito) non mi pare che ci sia voglia di mettere le mani sui dossier importanti per gli italiani. Ho il timore che la debolezza evidente del governo, spinga i suoi capi a ripetere ciò che vediamo da anni ed anni: fuggire dalle grandi responsabilità e dall’affrontare i poteri forti, perché non portano voti ma portano guai, ed approfittare del governo per tentare la costosissima operazione di decidere provvedimenti clientelari, ora a questa, ora a quella categoria di interessi. Ovviamente spero di essere smentito, e quindi non mi resta che dire: “Vedremo”.

Raffaele Bonanni

 

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