I CITTADINI ROMANI BOCCIANO I SERVIZI

Roma peggiora in tutti i servizi essenziali e a bocciarla sono gli stessi romani, che hanno risposto all’indagine dell’Agenzia per il controllo e la qualità della vita e dei servizi pubblici a Roma. Presentata questa mattina in Campidoglio dal presidente, Carlo Sgandurra, e dalla vicepresidente dell’Assemblea capitolina, Sara Seccia, l’indagine evidenzia come i servizi pubblici non solo sono sotto la sufficienza ma in calo rispetto allo scorso anno. A salvarsi solo il servizio idrico mentre l’igiene urbana tocca il fondo con un voto medio di 2,7. Il giudizio medio dei cittadini, sotto la sufficienza dal 2014, torna a scendere da 5,33 dello scorso anno a 5,3 del 2019. Ad abbassare la media sono i voti sui bus e tram, 4,1 il voto, e raccolta rifiuti e pulizia delle strade che faticano ad arrivare 3 come voto (2,7 per la prima, 2,8 per la seconda) in netto peggioramento rispetto allo scorso anno con un calo di un punto rispetto al 2018. Tra i municipi il meno soddisfatto è il primo
Rimane comunque l’insufficienza in tutti i municipi, con quelli della zona centrale ampiamente insoddisfatti della qualità della vita e dei servizi. A registrare la sufficienza sono 9 servizi su 18: dopo quello idrico, che ha fatto segnare un voto 7,8, seguono i servizi culturali, tutti sopra il 6 ma con un calo di valutazione di circa mezzo voto ciascuno, alcuni servizi sociali, tranne quelli municipali, per i quali i cittadini hanno espresso un voto di 5,5, e, nel campo della mobilità, i taxi, che risultano appena sufficienti. A parte la sosta a pagamento, che rimane stabile seppure con un andamento tendenziale insufficiente, 4,8 nel 2019, 5 nel 2018, tutto il comparto del tpl risulta in evidente flessione ed è la metropolitana a subire il più marcato peggioramento: a causa dei continui disservizi alle strutture di supporto e della chiusura di alcune stazioni centrali della linea A, il voto dei cittadini scende a 5,0 da 5,8 dello scorso anno.
Tra i servizi universali, registra un andamento decrescente anche l’illuminazione pubblica, che per la prima volta scende al di sotto della sufficienza con 5,8: era 6,1 nel 2018. Il quadrante est della città è il più penalizzato: qui si registrano, infatti, tutti i voti al di sotto della media come il 5,6 del V Municipio, ma va male anche nel XV dove il voto medio si ferma a 5,15. Secondo una lettura socio-anagrafica, infine, sono i giovani e gli studenti a risultare le categorie più soddisfatte mentre i più critici sono gli anziani e i pensionati, seguiti dalle donne e dalle casalinghe. “Conoscere, analizzare e condividere questi risultati – ha detto Sgandurra – significa porre le basi per stimolare un confronto con gli amministratori e tutti i soggetti coinvolti, intervenendo sulle cause, una volta individuate, e avviare un processo di miglioramento concreto ed efficace. È al tempo stesso anche un’opportunità per l’Agenzia di svolgere una verifica sul campo prima della Relazione Annuale di dicembre; tanto che chiederemo ai vertici amministrativi e politici, già nei prossimi due mesi, di stabilire insieme una serie di appuntamenti”.
“Dal 2016 c’è stato un graduale miglioramento del giudizio medio dei romani sulla qualità della vita – ha commentato Sara Seccia – ma c’è un lavoro ancora complesso e arduo da fare, soprattutto su trasporti e igiene urbana, senza dimenticare l’eccellenza del servizio idrico, che arriva a una valutazione di 7,8, e la cultura che resta sopra il 7”. “Possiamo dire – ha concluso – che queste problematiche annose e complicate non sono solo strutturali ma croniche, anche se nell’ultimo biennio, soprattutto nel 2018, i romani che danno la sufficienza sono la maggioranza: questo vuol dire che siamo sul binario giusto e si sta percependo questo miglioramento. Sarà mia cura fornire tutti i dati ai consiglieri capitolini e alla sindaca per migliorare dove è necessario o mantenere i livelli dove sono soddisfacenti”.

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