I caschi blu italiani celebrati all’Onu per l’impegno per la pace

NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Si è svolto al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite uno degli appuntamenti centrali del programma celebrativo per il 70° anniversario dell’ingresso dell’Italia all’Onu, un traguardo che pone il nostro Paese tra i protagonisti più coerenti del multilateralismo contemporaneo. L’evento, organizzato dal ministero della Difesa e realizzato dallo Stato Maggiore della Difesa, ha visto l’inaugurazione di una mostra storico-documentaria e la presentazione del volume “70 anni dall’adesione dell’Italia alle Nazioni Unite – I caschi blu italiani al servizio della pace”, firmato dal generale di Divisione Alfonso Manzo e da Maria Gabriella Pasqualini. La serata ha riunito diplomatici, rappresentanti militari di molti Paesi membri, funzionari dell’Onu, esponenti della comunità italiana a New York, giornalisti e autorità civili e religiose.

A prendere la parola sono stati l’ambasciatore Maurizio Massari, rappresentante permanente d’Italia alle Nazioni Unite, l’under-Secretary-General dell’Onu Atul Khare, responsabile del supporto alle operazioni di pace, e il generale Alfonso Manzo, addetto per la Difesa e consigliere militare presso la Rappresentanza italiana. Nel loro intervento i relatori hanno ricordato come l’Italia avesse iniziato a contribuire al peacekeeping ancor prima dell’ammissione formale del 1955, partecipando, già dal secondo dopoguerra, a missioni cruciali come l’osservazione tra India e Pakistan, l’Amministrazione fiduciaria della Somalia e l’operazione Onu in Congo, dove nel 1961 vennero uccisi tredici aviatori italiani a Kindu. Un tributo di sangue che, insieme ai circa cinquanta militari caduti in oltre settant’anni di missioni Onu, rimane parte integrante della storia del nostro impegno per la pace.

Il percorso espositivo e il libro illustrano l’evoluzione delle operazioni di peacekeeping dalle intuizioni di Dag Hammarskjold negli anni ’50, fino alla trasformazione delle missioni Onu dopo la fine della Guerra Fredda e al boom dei primi decenni del XXI secolo, quando i “caschi blu” hanno superato quota 100.000 dispiegati contemporaneamente. Il contributo italiano, ricordato attraverso figure come Franco Angioni, Alfonso Pessolano, Maria Cristina Luinetti e i comandanti di Unifil dal 2006 a oggi, si conferma tra i più consistenti in ambito occidentale.

Nel video che accompagna questo servizio proponiamo i momenti principali della cerimonia e le nostre interviste all’ambasciatore Maurizio Massari e al generale Alfonso Manzo, che approfondiscono il significato politico, storico e operativo di questo anniversario e spiegano perché l’Italia continui a essere un pilastro essenziale delle operazioni di pace delle Nazioni Unite.

– Screenshot da video di Stefano Vaccara –

(ITALPRESS).

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