Hamas respinge il presunto piano degli Usa: “Gaza non è in vendita”

ROMA (ITALPRESS) – “Gaza non è in vendita”. Così, Bassem Naim, membro dell’ufficio politico di Hamas, ha respinto il presunto piano del presidente statunitense Donald Trump, che prevederebbe la presa di controllo della Striscia di Gaza, il trasferimento dei residenti. E’ quanto riporta Al Arabiya facendo riferimento a un articolo del Washington Post nel quale si sostiene che il piano della Casa Bianca prevede il trasferimento di tutti i residenti della Striscia palestinese fuori Gaza, che verrebbe posta sotto la supervisione americana per dieci anni per trasformarla in una zona turistica e in un centro di tecnologia avanzata.

Naim ha ribadito che Gaza “non è una città sulla mappa o una geografia dimenticata, ma piuttosto parte della più grande patria palestinese”. Un altro funzionario di Hamas, che ha chiesto di rimanere anonimo, ha dichiarato all’AFP: “Hamas respinge tutti questi piani che sfollano la nostra gente e mantengono l’occupante sulla nostra terra. Sono piani inutili e ingiusti”. Ha aggiunto che Hamas “non ha ricevuto nulla di ufficiale riguardo a tali piani. Ne abbiamo sentito parlare dai media”.

NEW YORK TIMES: “TRUMP FERMA QUASI TUTTI I VISTI PER I PALESTINESI”

L’amministrazione di Donald Trump ha emanato una sospensione radicale delle approvazioni di quasi tutti i tipi di visti turistici per i titolari di passaporto palestinese. Lo riporta il New York Times, citando funzionari statunitensi. La decisione, se confermata, rappresenterebbe un’estensione drastica del blocco imposto a inizio agosto contro i palestinesi di Gaza che tentano di entrare negli Stati Uniti con visti turistici. La misura seguirebbe anche la conferma del diniego e della revoca dei visti diplomatici per i funzionari palestinesi che intendono partecipare all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. La decisione impedirebbe a molti palestinesi della Cisgiordania e di tutta la diaspora palestinese di entrare negli Stati Uniti con vari tipi di visti non-immigrati, con conseguenze temporanee sui visti per cure mediche, studi universitari, visite ad amici o parenti e viaggi di lavoro.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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