Giansanti “Agricoltori decisivi nella transizione ecologica”

ROMA (ITALPRESS) – “Gli agricoltori saranno decisivi nella transizione ecologica del sistema agroalimentare mondiale”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, intervenendo al primo Agrifood Forum italiano organizzato da Rinnovabili.it con la collaborazione di Santa Chiara Lab dell’Università di Siena. Una conferenza digitale dedicata ai temi dell’agricoltura e dell’alimentazione sostenibili che ha portato allo stesso tavolo virtuale Istituzioni, associazioni e imprese del settore. Obiettivo definire un percorso trasformativo per il nostro sistema alimentare accompagnando l’Italia verso il prossimo Food System Summit delle Nazioni Unite, convocato a settembre dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres.
“La pandemia – ha detto Giansanti – ci ha insegnato che è fondamentale avere un sistema agricolo in grado di far fronte ai bisogno del cibo, che è poi il grande tema dell’autosufficienza alimentare, che diventa ancora più impellente risolvere in considerazione dell’incremento demografico della popolazione mondiale (che sarà di 10 miliardi nel 2050) e della crescita del Pil in diverse aree del mondo, che vorrà dire benessere e maggiore consumo di cibo”. Da queste premesse si delinea la strategia da porre in essere per l’agricoltura del futuro: puntare sull’incremento produttivo in quantità e qualità, preservando le risorse naturali, e puntare sempre di più su servizi ecosistemici per il progresso. In quest’ottica, per il presidente di Confagricoltura saranno fondamentali l’innovazione e la ricerca applicata all’agricoltura. “Per unire competitività e sostenibilità sarà indispensabile la quarta rivoluzione nel settore primario: quella della tecnologia e del digitale, dopo le rivoluzioni della genetica, della meccanizzazione e della chimica – ha ribadito Giansanti -. Unendo queste quattro rivoluzioni si potrà dare all’umanità prodotti in quantità, qualità, sicurezza e tracciabilità. Ma non solo. L’innovazione e la ricerca devono essere finalizzate anche allo sviluppo delle agroenergie, fotovoltaico, biogas, biometano, e all’abbattimento delle emissioni, con una progettualità finalizzata ad un migliore utilizzo delle aree boschive, al rilancio della coltivazione della soia nel Nord Italia e delle colture proteiche nel Mezzogiorno. Tutto ciò darà una nuova dimensione all’agricoltura, che dovrà essere polifunzionale”. Infine il presidente di Confagricoltura si è soffermato sulla battaglia già in atto tra cibo naturale e cibo sintetico. “L’Italia deve proteggere la sua storia enogastronomica, la propria dieta mediterranea. Il grande Made in Italy, apprezzato nel mondo e rilanciato dal nuovo modo di produrre in chiave sostenibile, potrà dare al nostro Paese una grande spinta anche nell’export sui grandi mercati internazionali dei nostri prodotti”.
(ITALPRESS).

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