Ghirelli “Per noi salute valore non negoziabile”

La Serie A lavora per ripartire, la B è in attesa, la Lega Pro, oltre a essere stata la prima a fermare il campionato, ha deciso da tempo di mettere la parola fine per questa stagione. Francesco Ghirelli non ha dubbi sulla scelta fatta insieme ai club di Serie C e, ai microfoni di Sky Sport, spiega: “La nostra decisione l’abbiamo presa, ma poi sappiamo bene che spetta al Consiglio Federale decidere. Noi siamo stati coerenti con la scelta presa il 21 febbraio quando abbiamo sospeso la prima partita (Piacenza-Sambenedettese), abbiamo messo la salute al primo posto, un valore per noi non negoziabile – sottolinea il presidente della Lega Pro -. Abbiamo valutato insieme ai 60 medici sociali dei nostri club, ci hanno detto di non essere in grado, per problemi di strutture e lo status dei nostri dottori che sono volontari, di pensare alla ripresa del campionato. Mi dispiace molto perchè se mi chiedessero quando vorrei tornare a giocare risponderei ieri”.
Tre promozioni in B e niente playoff. “L’assemblea si è espressa con 52 voti su 59 per bloccare il campionato, mi è stato chiesto di inserire anche il discorso dei playoff, io ho optato per inserire il merito sportivo. Volevo vedere come agivano le 28 squadre che potrebbero partecipare ai playoff e che votando insieme avrebbero costituito la maggioranza, ma in quella votazione ha avuto la meglio il merito sportivo e non ci sono state contestazioni”. Ghirelli ribadisce che non c’è alcun disaccordo con il presidente federale Gabriele Gravina. “Abbiamo rispettato e rispettiamo la posizione della Figc che considero giusta, ma vogliamo che lo stesso livello di rispetto che abbiamo nei confronti di Leghe e Federazione, lo si abbia anche di fronte alla nostra impossibilità di giocare, fermo restando che noi vorremmo tornare in campo, ma ci rendiamo conto di non poterlo fare”. Ghirelli sa che, nonostante la votazione dell’assemblea, potrebbero esserci problemi. “Ogni percorso può avere contestazioni, non si può trovare una soluzione che metta tutti d’accordo, gli interessi sono diversi, se aprissimo la questione dei playoff dovremmo tornare a una votazione che c’è già stata, ma le contestazioni fanno parte del gioco”.
La Lega ha scelto il blocco delle retrocessioni dalla C alla D. “Questo è il punto critico. Il nostro ragionamento si base su due criteri: sulle norme federali e sul trovare le soluzioni per far sì che possano esserci meno ricorsi possibili, meglio evitare le numerose contestazioni che potrebbero esserci e subire la questione relativa al blocco delle retrocessioni. Di conseguenza con il blocco e l’arrivo delle 9 promosse dalla Serie D chiediamo al Consiglio Federale di bloccare la questione dei ripescaggi, perchè già andremmo in sovrannumero pagando un colpo di credibilità con il possibile aumento del numero delle iscritte. Io mi auguro che rapidamente, attraverso i provvedimenti del governo, ci venga data una mano, poi il grosso dovremo farlo noi”. Ghirelli si riferisce a cassa integrazione e Irap e poi sottolinea: “Noi ci siamo caratterizzati come la Lega delle regole a partire dalla riammissione delle società virtuose che sbarrano la strada ai furbi e ai banditi, poi abbiamo stabilito che chi non paga per due bimestri i dipendenti va fuori dal campionato, così come chi non gioca due partite. Non intendiamo abbassare la guardia. Però ci troviamo di fronte al fatto che circa 23 milioni di euro vengono bloccati con le fideiussioni, ma la Lega è pronta a mettere una garanzia per gli emolumenti e tutte le cose che in genere venivano coperte dalle fideiussioni”.
Si parla anche della riforma dei campionati. “Dobbiamo mettere la Lega in sostenibilità, dobbiamo lavorare sul taglio dei costi ma anche sullo sviluppo del settore strategico, dobbiamo essere la mission dei giovani, siamo andati a prendere l’esperienza migliore, ovvero quella statunitense, per quanto riguarda la valorizzazione dei giovani, la formazione dei talenti, abbiamo preso le esperienze migliori della Mls e del basket americano. Per quel che riguarda la riforma dei campionati, ci auguriamo di non ripetere l’esperienza di 4 anni fa quando passammo da soli dai 90 ai 60 club e non è che sia cambiato molto” sottolinea Ghirelli che ribadisce come “la questione del semiprofessionismo” sia “certamente ancora sul tavolo. Dobbiamo ragionare per mettere insieme le diverse esperienze che ci sono in Lega Pro, con un chiaro indirizzo: noi dobbiamo essere territorio e formazione di giovani talenti italiani”. Ghirelli si rivolge ai tifosi delle società, anche a chi è critico per certe decisioni prese: “I tifosi sono innamorati dei colori e delle maglie delle rispettive squadre e fanno bene a difenderle, ma chi governa ha l’obbligo di assumersi la responabilità, di prendersi a volte le ingiurie così come a volte gli applausi”.
(ITALPRESS).

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