GENOA-LAZIO UNA PARTITA DI CALCIO VERO

Frecciarossa Rimini-Milano: vuoto. Da Linate semideserto – modelle e modelli coloratissimi unico segno di vita – a Palermo, Alitalia pieno ma in totale silenzio, una decina di mascherine, ci si scambia sguardi interrogativi: un viaggio nella paura. E dire che appena pochi giorni fa qualche irresponsabile predicava ottimismo, preoccupato dal razzismo da stadio. Quisquilie e pinzillacchere.
La mia domenica senza l’Inter che deve rispondere alla Juve e’ vuota, quasi inutile, il calcio fermo aggrava la situazione. Fermare il campionato e’ come segnalare la massima allerta. Allora e’ vero – pensa la gente – la Cina e’ vicina…Ma no, un angolo di serenita’ c’e’ ancora, e’ Genova, si gioca Genoa-Lazio, il coronavirus non ha preso la Serravalle, e’ rimasto a Milano, spaventata da se stessa, mentre il Nordest trema e qualcuno ha fermato anche il Toro. Si chiedono, a Marassi: perche’ noi no? Poi si gioca. Amen.
Il terrore partorisce una partita eccellente, uno spettacolo di passione che nutre i muscoli, una voglia di battersi che da’ la carica al cervello. Novantacinque minuti di battaglia, cinque gol, e spero abbiate visto quelle scene proibite di baci e abbracci, ammucchiate da Mexico Settanta, Italia-Germania 4-3, aspetti di vedere la testa di Giggirriva che spunta dal mucchio e invece sono i semplici eroi di un bellissimo 2-3, Marusic, Immobile, Cassata, Cataldi e infine Criscito, un uomo chiamato bandiera, che realizza il gol della speranza. Finisce la partita, il pubblico di Marassi sembra non aver paura di nulla, neanche della retrocessione, e esplode in un applauso disperato. Innamorato. Sul campo, biancocelesti e rossoblu’ stesi sull’erba a respirare, o si abbracciano. Come fratelli. Una partita di calcio vero. Un momento di sport epico. Non c’e’ solo la felicita’ della Lazio ormai a un punto dalla Juve. C’e’ il gioco piu’ bello del mondo esibito in una domenica di paura. Fatela vedere a tutti, questa partita, corretta, leale e appassionata, fatela vedere ai bambini che ci guardano gia’ con occhi innamorati e agli scettici, ai moralisti che ogni giorno, da alti scranni, da palazzi di antica civilta’, mostrano la faccia peggiore del Bel Paese.

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