Galliani “Kakà nel cuore, lo volevo in Brianza”

“Da Baresi a Ibrahimovic passando per Roberto Baggio, Shevchenko, Kakà, i sogni realizzati e qualche rimpianto. Dal Monza al Milan fino al ritorno in Brianza per inseguire il sogno della Serie A, Adriano Galliani apre il cassetto dei ricordi e parla a ruota libera, partendo dall’ormai quarantennale rapporto con Silvio Berlusconi. “Quando mi contattò per comprare la mia azienda, nel 1979, gli assicurai che avrei lavorato giorno e notte per creare quelle che oggi sono le reti Mediaset, ma gli chiesi di poter seguire il Monza in casa e in trasferta. E così feci”, ha raccontato l’attuale amministratore delegato della società brianzola. “Poi, a fine 1985, Berlusconi mi chiamò per dirmi che stava acquistando il Milan: io obbedii e lasciai il Monza per andare avanti. E oggi piango, perché esattamente tre anni fa, il 13 aprile 2017, abbiamo venduto il Milan”.

Sulla società rossonera Galliani non risparmia aneddoti. “Quando arrivammo c’erano grandi problemi economici ma un’ossatura tecnica straordinaria – ha ricordato l’ex ad del Milan – Abbiamo trovato tutta la difesa, con Baresi capitano, sulla quale abbiamo costruito il resto della squadra”. Tanti campioni sono passati nel Milan di Berlusconi, capace di vincere cinque volte la Coppa dei Campioni, poi diventata Champions League. “A me è rimasto nel cuore Kakà, un giocatore fantastico – ha confessato Galliani – Mi rivedo spesso tutti i suoi gol e ogni volta mi emoziono di più. Lo scorso anno ho provato a portarlo a Monza, ci ho provato tanto ma per vicende familiari alla fine ha preferito rimanere a San Paolo. E ho parlato anche con Ibrahimovic, ma con la vicenda coronavirus ora non è più un pensiero”. Tra i grandi campioni avuti al Milan Galliani ricorda anche Shevchenko (“Nel 2006 fu lui a voler andare via, con il presidente Berlusconi provammo a convincerlo a restare in tutti i modi”), Ronaldinho, Weah, Donadoni, Savicevic, Boban, Desailly.

“Ma ho anche qualche rimpianto – ha rivelato Galliani – Uno è Carlitos Tevez (vicinissimo ai rossoneri nel gennaio 2012, ndr), l’altro è Roberto Baggio, che sarebbe dovuto arrivare da noi quando invece finì allo Juventus. Poi ebbi la possibilità di comprare Del Piero quando era molto giovane, ma mi chiesero cinque miliardi di lire e non me la sentii. E la stessa cosa capitò per Cristiano Ronaldo: lo Sporting Lisbona voleva 16-17 miliardi per un bambino di 16 anni, una cifra mostruosa. Totti? Lo abbiamo corteggiato tanto, ma lui voleva rimanere a Roma: non siamo mai stati così vicini”. Galliani ha anche svelato che il suo Milan negli ultimi anni stava per ingaggiare per la panchina Maurizio Sarri, mentre “Guardiola no, anche se quando era negli Stati Uniti, nel suo anno sabbatico, lo chiamai due o tre volte”. Ora, però, l’ex ad del Milan è concentrato sul suo primo amore, il Monza, con un obiettivo preciso: “Prima del coronavirus ero convinto che potessimo arrivare in Serie A il primo luglio del 2021. Mi auguro che questo virus terribile non cambi i nostri piani: Berlusconi vuole assolutamente portare per la prima volta questa squadra in Serie A”.

Prima dell’interruzione per l’emergenza sanitaria i brianzoli stavano dominando il girone A della Serie C con 18 vittorie in 27 partite giocate, ben 16 punti di vantaggio sulla Carrarese, attualmente al secondo posto, e una promozione in Serie B già in cassaforte. “Mi auguro che i campionati possano ricominciare e finire regolarmente – ha sottolineato Galliani – L’annullamento sarebbe uno scenario inedito e non so cosa potrebbe succedere. Nel caso la situazione andrebbe comunque cristallizzata, come avviene in altri sport come la Formula 1, dato che peraltro sono state giocate oltre il 70 per cento delle partite: spero che non ci sarà bisogno di discuterne”.
(ITALPRESS).

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