FISCO, TRUMP PERDE L’APPELLO

Il Congresso ha il diritto di chiedere le dichiarazioni dei redditi del Presidente Donald Trump dal 2011 al 2018. Si è pronunciata così la Corte d’Appello federale del distretto di Columbia, Washington, ordinando a Mazars USA, la società contabile del presidente, di rispettare quanto richiesto dalla commissione “House Reform and Oversight” della Camera dei Deputati ad aprile.

“Contrariamente alle argomentazioni del Presidente, la commissione della Camera dei Deputati ha l’autorità di emettere questa richiesta, secondo quanto sancito dalla Costituzione e dalle regole della Camera”, si legge nelle motivazioni della corte. “Pertanto Mazars deve conformarsi”.

La corte d’appello si è espressa con un voto a maggioranza, 2-1. A pronunciarsi a favore Patricia Millett (nominata da Barack Obama) e David Tatel (nominato da Bill Clinton). A votare contro, Neomi Rao (nominata da Trump, a seguito della promozione di Brett Kavanaugh a giudice della Corte Suprema).

“Concludiamo che dietro la richiesta della commissione, i documenti pubblici rivelano legittimi perseguimenti legislativi e non obiettivi legislativi inammissibili”, hanno scritto i giudici.

Una pesante sconfitta per Trump, che arriva in una settimana già complicata su questo fronte. Lunedì scorso, un’altra corte federale si era pronunciata contro il capo della Casa Bianca a favore del procuratore generale di New York, il quale – hanno spiegato i giudici – avrà il diritto di richiedere la dichiarazione dei redditi di Trump. “Stiamo valutando le motivazioni e considerando tutte le opzioni, compresa quella di ricorrere di nuovo in appello”, hanno reso noto i legali di Trump.

(ITALPRESS)

 

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