Donna uccisa a Fregene, fermata la compagna del figlio

ROMA (ITALPRESS) – I carabinieri hanno posto in stato di fermo, su disposizione della Procura di Civitavecchia, la compagna del figlio di Stefania Camboni, la donna uccisa in un villino a Fregene, frazione del comune di Fiumicino.

La 30enne è accusata di omicidio aggravato. La vittima di 58 anni, ieri mattina, era stata trovata dal figlio riversa per terra nei pressi del letto matrimoniale della stanza, una mansarda al secondo piano dell’abitazione. Il corpo era coperto da cuscini, con numerose tracce di sangue.

“Una vicenda allarmante e di eccezionale gravità – fanno sapere dalla Procura -. Gli esiti delle prime attività investigative hanno confermato l’aggressione violenta della donna. I primi elementi raccolti, per gravità, precisione e concordanza, hanno varcato la soglia della gravità indiziaria nei confronti della compagna del figlio della vittima, di 30 anni, poi fermata prima della mezzanotte per omicidio aggravato”.

Il procuratore Alberto Liguori ha disposto l’autopsia sul corpo della vittima. Il magistrato ha conferito l’incarico per l’esame autoptico sul cadavere della vittima, con inizio dei lavori presumibilmente nella giornata di domani. Sempre domani si dovrebbe svolgere l’udienza davanti al gip del tribunale di Civitavecchia per la convalida del fermo.

L’indagata, interrogata dai carabinieri, avrebbe riferito di non meglio chiariti dissapori con la vittima. Inoltre, nel corso delle indagini, l’auto, in uso esclusivo alla vittima, solitamente parcheggiata nel vialetto di casa, è stata trovata su una via parallela, a circa 100/150 metri dall’abitazione, fuori strada, con un finestrino lato guidatore aperto. Determinante è stato anche il controllo sul telefono dell’indagata, che ha permesso di notare alcune ricerche effettuate su Google, ovvero “come togliere il sangue dal materasso” e “come avvelenare una persona”.

Infatti, una prima ricerca effettuata era volta a ricercare modalità efficaci per cancellare tracce ematiche sul materasso (il materasso del letto della defunta presentava un’ampia macchia di sangue occultata da un copriletto); altra ricerca pressoché concomitante con la precedente, era volta a conoscere modalità per uccidere per avvelenamento una persona.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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