DESIREE, TRE FERMI PER OMICIDIO E STUPRO

Gli agenti della polizia di Stato di Roma hanno fermato tre persone ritenute responsabili, in concorso con altre in via di identificazione, di violenza sessuale di gruppo, cessione di stupefacenti, omicidio volontario, commessi nei confronti della giovane Desiree, la ragazza di 16 anni trovata morta in uno stabile occupato a San Lorenzo, nella capitale.

In manette sono finiti Mamadou Gara, di 27 anni, e Brian Minteh, di 43 anni, entrambi senegalesi, irregolari sul territorio italiano, e poco dopo Chima Alinno, nigeriano di 46 anni. Il decreto di fermo di indiziato di delitto è stato emesso dalla Procura di Roma.

Il provvedimento è stato disposto a seguito delle attività investigative svolte dai poliziotti della squadra mobile di Roma e dal commissariato San Lorenzo, coordinate dai magistrati del Gruppo Violenze della Procura di Roma, che hanno permesso di accertare che i fermati, in concorso con altri soggetti in via di identificazione, nel pomeriggio del 18 ottobre avrebbero somministrato sostanze stupefacenti alla minore in modo da ridurla in stato di incoscienza e ne avrebbero abusato sessualmente, così causandone la morte avvenuta nella notte del 19 ottobre.

“Due immigrati clandestini fermati stanotte per lo stupro e la morte di Desiree, altri due ricercati. Grazie alle Forze dell’Ordine, farò di tutto perché i vermi colpevoli di questo orrore paghino fino in fondo, senza sconti, la loro infamia”, aveva commentato il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini dopo i primi due fermi.

 

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