“L’ordinanza del presidente della Regione in materia di salute vale sul territorio più dell’ordinanza emessa a livello nazionale”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in diretta streaming sulla sua pagina Facebook, a proposito della confusione che si è generata dopo che in Campania, per contenere la diffusione del coronavirus, è stato vietato con ordinanza del presidente della giunta regionale lo sport e le camminate all’aperto, mentre un tale divieto non emergerebbe nell’ordinanza del presidente del Consiglio. “I dubbi interpretativi – spiega De Luca – vengono perché le ordinanze del Governo sono vaghe. Il governo emetta ordinanze perentorie, non equivoche”. De Luca giudica altresì “grave” che il governo non abbia assunto con propria ordinanza i contenuti di quanto la Regione Campania “ha anticipato” e disposto in materia.
“Sono necessarie misure chiare e definitive, se non vogliamo contare i morti a migliaia nel caso anche al Sud succede una emergenza come la Lombardia”.
De Luca ribadisce la necessità di una “visione realistica” al problema e, visto che “il contagio si allarga a macchia d’olio” propone la militarizzazione del territorio con più poteri alle forze dell’ordine per dissuadere i cittadini a non uscire di casa, “visto che c’è ancora un 20% come emerge da un sondaggio che non rispetta le regole”. Per quanto attiene l’incremento “rilevante” dei contagi in Campania, il presidente della Regione dice che è dovuto principalmente a tre cause: il rientro incontrollato dal Nord; l’elevato tasso di contagi registrati tra medici e personale sanitario, “elemento tra i più preoccupanti, per cui è necessaria la massina attenzione”; infine “l’inciviltà, l’irresponsabilità e la bestialità, di componenti rilevanti della nostra società che non hanno rispettato le ordinanze”.
“Si avvicina la stagione delle lauree e sento di giovani parlare di feste di laurea. Se cio’ dovesse accadere manderemo i carabinieri col lanciafiamme” dice provocatoriamente De Luca che ha tenuto ad evidenziare che sono “vietate tutte le manifestazioni religiose di cresime e di battesimi”. Sul tema il governatore e’ tornato
indirettamente anche sulla vicenda che ha portato al blocco totale di 4 Comuni del Vallo di Diano, nel Salernitano, dove “persone in maniera irresponsabile” hanno promosso un raduno religioso nei giorni 27-28 febbraio e 4 marzo, da cui sono derivati molti contagi. “Sono manifestazioni di imbecillita’ non di religiosita’”, ha detto. “Piu’ siamo rigorosi oggi – ha concluso De Luca – piu’ si accorciano i tempi dell’emergenza”.
(ITALPRESS).