Dalla Commissione Europea le linee guida per il turismo estivo

Ursula von der Leyen

L’obiettivo di Bruxelles è chiaro: salvare la stagione estiva. Il rischio concreto e’ che l’estate 2020, che di sicuro verrà segnata dalla paura coronavirus, possa tenere lontani i turisti. Tradotto significherebbe un durissimo colpo per un settore che vale sul Pil dell’intero vecchio continente circa il 10%, in soldoni ben 1.400 miliardi. Ecco perché la Commissione guidata dalla presidente Ursula Von der Leyen corre ai ripari e pensa a varare una sorta di linee guida: obiettivo allineare le indicazioni di ogni singolo Paese affinché venga garantita la sicurezza dei turisti. Ma non solo semplici raccomandazioni, la Commissione europea pensa anche a strumenti necessari a monitorare la situazione, ad evitare il riaccendersi di focolai e tentare (impresa che appare ardua) di fornire tutte le rassicurazioni indispensabili agli europei in cerca di relax. E Bruxelles punta molto sulla tecnologia. Allo studio un portale internet, un’app sui tracciamenti per i dispositivi mobili e campagne di informazione al varco delle frontiere. E poi regole sul distanziamento sociale nelle spiagge, con indicazioni comuni circa lo spazio da rispettare tra un ombrellone ed un altro; misura indicata in circa 2 metri. L’idea di regole comuni nasce dalla preoccupazione che ogni Paese possa alla fine andare in ordine sparso assumendo decisioni avulse dal contesto europeo.
Da Bruxelles non ci si illude sull’andamento della prossima stagione estiva: stime dell’Organizzazione mondiale del turismo prevedono cali negli incassi per alberghi, ristoranti e l’intera filiera che potrebbero toccare la cifra record di 1000 miliardi. Calcoli per nulla sovrastimati se si considera che al momento si sta registrando in tutta Europa un calo delle prenotazioni che si avvicina attorno al 90%. Su questo punto la Commissione proporrà agli stati di offrire voucher a coloro che chiederanno un rimborso. Un rosso quindi spaventoso che avrebbe impatti deleteri sull’occupazione. A rischio ci sono infatti 6 milioni di posti di lavoro, ecco perché la Commissione riflette su raccomandazioni comuni e strumenti tecnologici fondamentali. In primis l’app per il tracciamento.
Dalla Ue si incoraggiano i singoli Paesi a mettere in relazione le proprie app nazionali, soluzione che appare necessaria ora che l’Unione sta pensando alla graduale riapertura dei confini. Una riapertura delle frontiere che dovrà essere coordinata secondo indicazioni orientate sui dati epidemiologici. Un capitolo importante è poi rappresentato dai trasporti, con regole che imporranno l’impiego delle mascherine sui mezzi, la riduzione dei posti per consentire il distanziamento sociale e persino l’eliminazione del bottone per la chiamata della sosta. Intanto comincia a tramontare l’ipotesi di un passaporto europeo sanitario. I dubbi della Commissione Europea, per avvalorare l’efficacia di tale proposta, sono scientifici più che politici.
(ITALPRESS).

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