Da Piano 2030 con rinnovabili benefici economici e nuovi posti

ROMA (ITALPRESS) – Il processo di decarbonizzazione e gli obiettivi Ue al 2030 richiedono ingenti investimenti in nuova capacità rinnovabile, infrastrutture, accumuli, soluzioni di smart energy e tecnologie per gli usi finali, che assicurino una transizione energetica sicura e nei tempi previsti.
La transizione energetica può portare significativi benefici ambientali, ma occorre quantificarne anche gli effetti positivi per la filiera tecnologica nazionale delle rinnovabili e della smart energy. Infatti, vanno valutati gli impatti sulla capacità dell’industria italiana di competere a livello internazionale.
E’ quanto emerge dallo studio sul “Piano 2030 del settore elettrico: le opportunità per la filiera italiana”, realizzato da Enel Foundation in collaborazione con Elettricità Futura e Althesys. Lo studio presenta un possibile nuovo modello di offerta: un’energia sostenibile e utilizzata con efficienza grazie al ricorso a fonti rinnovabili e tecnologie per la digitalizzazione ed elettrificazione dei consumi che, grazie a politiche mirate, oltre a cogliere obiettivi di decarbonizzazione e indipendenza energetica, potrebbe portare la filiera ad avere in meno di dieci anni ricadute economiche cumulate fino a 361 miliardi e oltre 540.000 nuovi posti di lavoro.
Sono benefici che potrebbero essere sostanzialmente realizzati entro il 2030 laddove si riuscisse ad accelerare l’installazione di nuova capacità rinnovabile ed al contempo sostenere lo sviluppo della filiera tecnologica nazionale legata alle rinnovabili e alla smart energy. Per concretizzare questi benefici, l’Italia deve, però, attuare velocemente una strategia nazionale chiara, concreta e lungimirante volta a creare le condizioni per lo sviluppo di una capacità industriale nazionale competitiva. Molteplici sono le misure, tra loro connesse e sinergiche, da attuare. Da una parte, sono necessari e urgenti interventi di riforma e ammodernamento del sistema Paese, dalla digitalizzazione alla sburocratizzazione. Dall’altra, bisogna prevedere una pianificazione stringente e affidabile per la transizione energetica che dia certezze al mercato. Solo così
si potrà sostenere la nascita di iniziative imprenditoriali innovative e aumentare l’attrattività del Paese per gli investitori, italiani e internazionali.
“Abbiamo l’opportunità di produrre più energia utilizzando le fonti rinnovabili. Per essere più indipendenti è importante crescere nella produzione del nostro Paese”, ha detto Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità Futura, nel corso della presentazione. “L’economia non è competitiva se non ha una fonte di energia stabile e a buon mercato. La transizione è di fatto il risultato di una dinamica competitiva dei sistemi energetici. Le fonti rinnovabili sono diventate il presente e il futuro della generazione elettrica. La lezione è che la velocità della comprensione di questi fenomeni è fondamentale per avere un beneficio nel lungo periodo”, ha detto Francesco Starace, Ad di Enel. Per il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, “le rinnovabili sono il veicolo principale che abbiamo per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione che si rende necessaria dinanzi ai cambiamenti climatici”. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato come “Italia e Ue devono assolutamente puntare all’autonomia e all’indipendenza energetica, ma è molto più difficile avere un’autonomia sulle materie prime strategiche da utilizzare. Non basta quindi avere la tecnologia e noi dobbiamo garantire questa autonomia alle nostre imprese e a tal fine si pensa a un fondo strategico europeo. Quindi servono regole più corrispondenti alla realtà in sintonia con le richieste delle imprese e risorse che garantiscono le imprese per gli investimenti green. Così l’Italia può diventare un paese libero nelle transizione ecologica”.
(ITALPRESS).
-foto Italpress-

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