Covid, allarme infiltrazione mafiosa in Lombardia su rifiuti e sanità

AMBULANZE FUORI DAL PRONTO SOCCORSO DELL' OSPEDALE FATEBENEFRATELLI DI MILANO AMBULANZA PARAMEDICO PARAMEDICI

MILANO (ITALPRESS) – “Oggi la mafia in Lombardia coinvolge un numero sempre più consistente di imprese, grazie alla sua capacità di offrire soluzioni rapide, servizi a basso costo e prestiti in denaro. Stravolgendo e corrompendo, però, imprese, mercato, economia. Dobbiamo dunque prestare la massima attenzione: gli effetti della pandemia hanno prodotto una notevole espansione sia degli interessi sia della sfera d’azione della criminalità organizzata”. E’ quanto ha dichiarato Antonio Calabrò, vicepresidente di Assolombarda con delega alla Legalità, in occasione dell’evento ‘Le infiltrazioni mafiose al tempo del Covid-19’.
L’incontro, trasmesso in diretta streaming sul webmagazine di Assolombarda Genio & Impresa ha voluto rafforzare la cultura della sicurezza, promuovere maggiore consapevolezza tra le aziende e alzare l’attenzione delle imprese sui rischi della criminalità organizzata, che colpisce il sistema produttivo con conseguenze devastanti sulla competitività, l’attrattività e la sostenibilità economica e sociale delle imprese, soprattutto le piccole e medie.
“Il contrasto all’azione delle mafie deve partire, in primo luogo, dalla costruzione di un credito più accessibile e con tempi di erogazione più vicini alle esigenze delle imprese e di un ambiente normativo e burocratico semplice, trasparente, efficiente ed efficace – ha proseguito Antonio Calabrò -. Anche in prospettiva del Recovery Fund, che rischia altrimenti di essere compromesso da infiltrazione criminali, uno dei maggiori pericoli per la crescita economica interna del Paese. E, in secondo luogo, questo contrasto deve partire dalle associazioni d’impresa. Assolombarda da anni è schierata, in sintonia con le imprese, per vincere la battaglia della legalità, attraverso iniziative di ascolto come lo sportello di consulenza per non far sentire solo chi si trova in difficoltà, e per rafforzare l’appello alle imprese affinchè denuncino ogni forma di criminalità organizzata. E’ necessario – ha concluso – rafforzare l’impegno comune tra tutti gli attori sociali ed economici del territorio, società civile, magistratura, imprenditoria e politica: un investimento concreto per il nostro futuro, non soltanto economico ma anche etico e culturale”.
Secondo l’Unità di informazione finanziaria di Bankitalia ammonta a circa 5,2 miliardi di euro la stima delle infiltrazioni delle mafie nell’economia sana. E in questo contesto di forte crisi, effetto della pandemia, l’ampia disponibilità di liquidità da parte della criminalità organizzata ha creato condizioni favorevoli che le consentono di mettere, più facilmente, le mani su aziende in crisi.
“Se guardiamo ai dati dell’Istat – ha osservato Giorgio De Rita, segretario generale del Censis- vediamo che il complesso dell’economia cosiddetta non osservata vale circa 210/215 miliardi all’anno. Dentro questi 215 miliardi l’anno ci sono circa 70 miliardi che sono le sotto dichiarazioni fiscali, l’evasione fiscale, c’è una componente di lavoro nero, c’è una componente di cosiddetto ‘sommersò di piccolo cabotaggio, cioè le mance piuttosto che gli affitti in nero, e c’è una componente di circa 21/22 miliardi di economia illegale in senso stretto. Una dimensione che vale circa il 17/18% del pil complessivo”.
Se guardiamo la Lombardia, ha specificato De Rita, “vediamo che è al primo posto per giro d’affari dell’economia non osservata: ne assorbe circa il 17%: i dati ci parlano di un valore dell’economia illegale nella Regione Lombardia vicino ai quattro miliardi di euro, che significa il pil di una provincia come Sondrio. Dentro questo numero ci stanno sostanzialmente per il 75% lo spaccio di droga e il traffico di stupefacenti, per circa il 25% la prostituzione, più altre cose assolutamente marginali, e tutta una serie di fenomeni che facciamo una gran fatica ad osservare: l’infiltrazione nell’usura e nei rifiuti. Le infiltrazioni e la dimensione illegale dei sistemi finanziari – ha concluso – è un fenomeno che ha grande rilevanza e che vede la Lombardia al primo posto anche perchè è la regione dal punto di vista della produzione economica più grande del nostro paese”.
Allarme condiviso da Michele Miulli, comandante del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Milano: “Attingendo chiaramente alla mole di denaro che arriverà con il recovery fund abbiamo già osservato il ricorso a professionisti e strutture societarie che hanno consentito alla criminalità mafiosa in Lombardia di perfezionare sofisticati schemi di riciclaggio”. Secondo Miulli, “bisogna rendere più utile e più vantaggioso il ricorso alle istituzioni. E’ chiaro che le istituzioni per essere credibili devono essere efficienti e dovranno essere non solo quelle che normalmente si occupano del contrasto alla criminalità organizzata, ma tutte le istituzioni dello Stato anche quelle private”.
Ha concordato Piergiorgio Samaja, capo centro operativo di Milano della Direzione Investigativa Antimafia: “Fare rete non è compito solo delle forze dell’ordine ma è ruolo anche della società civile. Se la criminalità è organizzata lo Stato deve esserlo ancora meglio”. Samaja ha posto l’accento sul comparto della Sanità: “La Regione Lombardia ha un bilancio complessivo di circa 23/24 miliardi di euro di cui quasi 20 miliardi di euro riguardano le spese nel settore sanitario – ha spiegato – è chiaro che già prima del Covid la criminalità organizzata di stampo mafioso aveva un fortissimo interesse a entrare in questi settori. A partire dal secondo semestre del dell’anno 2020, quindi in una fase immediatamente successiva l’avvio della pandemia, stiamo osservando un forte aumento di segnalazioni delle operazioni sospette che in qualche modo riguardano la pandemia da Covid”.
In Lombardia, ha notato Alessandra Dolci, procuratore aggiunto e Capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, “è stata osservata una enorme crescita di nuove imprese: in un momento come questo, caratterizzato dall’ assoluta incertezza per il nostro futuro, dicono gli operatori del sistema bancario, è stato documentato un aumento nella creazione di nuove imprese. La finalità sottesa è quella di creare società ‘scatole vuotè che consentano agli operatori e agli esponenti della criminalità organizzata di intercettare i flussi finanziari che sono destinati in verità a riattivare il nostro motore economico”. Il procuratore ha rivolto un appello agli imprenditori: “Mai come in questo momento dovete scegliere da che parte stare. E’ fondamentale avere un saldo senso etico e quindi essere in grado di resistere alla tentazione di farsi aiutare da soggetti opachi che hanno grande disponibilità di contanti”.
(ITALPRESS).

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