ROMA (ITALPRESS) – “Negli ultimi mesi Cosedil S.p.A. ed il suo Amministratore Delegato Gaetano Vecchio, sono stati oggetto di infamanti accuse riportate da organi di stampa ed emittenti locali, orchestrate da alcuni componenti territoriali delle organizzazioni sindacali di Fillea CGIL e Feneal UIL che hanno enfaticamente affermato di essere state escluse o comunque discriminate nella gestione delle trattative sindacali che avrebbero consentito alla società di sottoscrivere un Accordo integrativo aziendale con RSU illegittimamente elette, accordo in forza del quale avremmo imposto ai lavoratori condizioni economiche e normative illegittime e comunque peggiorative rispetto alle previsioni legali e contrattuali”. E’ quanto precisa in una nota Cosedil S.p.a.
“Tali gravi accuse – spuega Cosedil – sono state veicolate nei conforti di Anas, ma anche dell’Autorità Nazionale Anticorruzione ed al Presidente della Regione Renato Schifani per poi formare oggetto di richieste nell’ambito del procedimento ex articolo 28 della Legge 300/1970 promosso da Fillea CGIL e da Feneal UIL che hanno lamentato una roboante lesione del ruolo, dell’immagine e della libertà di azione sindacale contestando alla Cosedil S.p.A. di: 1. averla esclusa dalle trattative sindacali e dalla negoziazione per la contrattazione aziendale avviata; 2. aver violato gli obblighi di informazione e consultazione sindacale sia sotto il profilo del mancato coinvolgimento in fase preliminare alla stipula di un accordo destinato ad incidere sulle condizioni di lavoro e sui diritti dei lavoratori, sia sotto il profilo della mancata consegna dell’accordo azienda stipulato; 3. aver stipulato un accordo aziendale destinato a essere applicato a tutti i lavoratori e tuttavia viziato per essere stato stipulato con una RSU non legittimamente eletta, non rappresentativa della forza lavoro dell’intera azienda e vertente su materie che avrebbero imposto il coinvolgimento delle OO.SS stipulanti il contratto collettivo nazionale applicato”.
“La Giudice del Lavoro del Tribunale di Catania, dottoressa Chiara Cunsolo ha: 1. escluso qualsiasi condotta di esclusione o preclusione indebita nei confronti della Fillea CGIL, rilevando che la stessa aveva partecipato attivamente alle trattative del 2024 e che la successiva interruzione era dipesa da una propria scelta; 2. riconosciuto la piena legittimità del comportamento aziendale in relazione agli obblighi di informazione e consultazione sindacale, ribadendo che non sussiste in capo al datore di lavoro alcun obbligo generalizzato di coinvolgimento di tutte le sigle nella contrattazione aziendale; 3. confermato la regolarità della procedura di elezione della RSU, precisando che eventuali irregolarità avrebbero natura esclusivamente endosindacale e non sarebbero comunque imputabili alla Società” conclude la nota.
– foto logo Cosedil –
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