Coronavirus, salgono a 14 i casi in Lombardia

    Salgono a 14 i casi di cittadini lombardi che hanno contratto il Coronavirus. Oltre a un 38enne, attualmente ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Codogno, sono stati contagiati anche la moglie e un amico, compagno di attività sportive: con loro altri tre, con sintomi di polmonite, per i quali si sta indagando l’eventuale contatto con una delle altre persone.

    Oltre a questi casi, però ha riferito alla stampa l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, “la prima unità mobile ha iniziato a fare i tamponi a 120 dipendenti dei 160 che lavorano all’Unilever (dove lavora il 38enne, ndr). Abbiamo fatto i tamponi agli operatori sanitari, circa 70 persone. Rispetto ai tamponi che abbiamo compiuti abbiamo alcune evidenze negative, però abbiamo individuato altre 8 positività, tra cui 5 operatori sanitari dell’ospedale di Codogno e tre pazienti”.

    Il 38enne ricoverato a Codogno è in gravi condizioni. Sarebbe stato contagiato durante una cena avvenuta 16-18 giorni fa con un amico tornato dalla Cina il 21 gennaio, che ora è all’ospedale Sacco di Milano, “sta bene e in questo periodo non ha mai lamentato i sintomi e al momento non ha contratto il Coronavirus”.

    In buone condizioni anche la moglie. “Il 38enne ha iniziato a manifestare i primi sintomi giorno 15 febbraio, è andato in Pronto soccorso il 18, lamentando uno stato febbrile. Lì – ha detto ancora Gallera – è rimasto alcune ore e poi è stato rimandato a casa, quindi è peggiorato ed è stato ricoverato. La sua situazione è degenerata velocemente. In terapia intensiva, di fronte alle insistenti domande degli anestesisti, la moglie ha ricordato che il marito ha avuto più incontri con un amico che era stato in Cina. Da lì i tamponi e la conferma”.

    “Invitiamo gli abitanti dei comuni di Codogno, Castiglione e Casalpusterlengo a rimanere nelle proprie case per evitare la diffusione del Coronavirus”, ha aggiunto Gallera. “I contatti diretti verranno messi in quarantena obbligatoria o nel proprio domicilio, oppure stiamo approntando d’intesa con il Prefetto un luogo apposito” ha aggiunto.

    “Le misure che assumiamo non devono essere viste come qualcosa di allarmante e preoccupante, sono fatte per evitare la diffusione del contagio – ha detto il governatore lombardo Attilio Fontana -. In altre parti del mondo si è dimostrato che ciò contribuisce a bloccare la diffusione, non dobbiamo diffondere panico, queste misure sono fondamentali per il bene della comunità”.
    (ITALPRESS).

     

     

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