Boccia alle Regioni “Non esistono passaporti sanitari”

FRANCESCO BOCCIA, MINISTRO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE

“La comunità scientifica dice che non ci sono passaporti sanitari. I prossimi giorni e le prossime ore l’ultimo click che c’è tra i tanti interruttori che riporterà il paese a muoversi, è anche quello del buonsenso. Se tutte le Regioni ripartono lo fanno senza distinzione sul profilo di cittadini residenti in una regione o un’altra”. Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, in audizione presso la Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale. “Quando l’autorità sanitarie e il governo deciderà quando il Paese è pronto per la ripartenza, la distinzione dei cittadini che arrivano da una città o da un’altra – ha aggiunto – non è prevista nella nostra Costituzione, se siamo tutti sani ci muoviamo tutti. Diverso è prevedere una fase di quarantena ma non siamo in quella condizione e anche in quel caso ci vuole un accodo tra tutte le Regioni”.
“Invito a rileggere l’articolo 120 della Costituzione, non per i poteri sostitutivi, ma la disciplina chiara che ricorda che la Regione non può istituire e adottare provvedimenti che ostacolino in qualsiasi modo la libera circolazione delle persone e le cose, nel limitare l’esercizio del diritto al lavoro in qualunque parte del territorio nazionale”, ha spiegato ancora Boccia.
Replica il governatore sardo Christian Solinas: “Dal ministro Boccia non ci saremmo aspettati l’inutile litania neocentralista che vuole riaffermare una supremazia prepotente dello Stato rispetto alle Regioni nell’architettura della Repubblica come definita da novellato titolo V. Dal ministro ci saremo aspettati, a pochi giorni dal 3 giugno, una proposta di soluzione chiara sulle riaperture tra Regioni”.
(ITALPRESS).

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