ROMA (ITALPRESS) – Alla Camera dei deputati si è svolta una delle tre giornate degli “Stati generali della salute e sicurezza sul lavoro“, promossa dalla Commissione parlamentare d’inchiesta monocamerale sulle condizioni del lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati, presieduta dall’on. Chiara Gribaudo. Ai lavori, ospitati nella Sala della Lupa di Montecitorio, ha preso parte il vicepresidente di Confagricoltura, Sandro Gambuzza. Nel suo intervento, Gambuzza ha ricordato che nell’ultimo decennio, nel settore agricolo, i dati INAIL registrano un trend decrescente degli infortuni sul lavoro, in particolare tra i lavoratori subordinati delle aziende più strutturate e professionalizzate. Un risultato importante, che testimonia l’impegno costante degli imprenditori agricoli per la sicurezza, la formazione e la responsabilità sociale d’impresa.
Il vicepresidente di Confagricoltura ha poi posto l’accento sulla necessità di proseguire con determinazione nel contrasto alle forme di sfruttamento e di lavoro irregolare. Ha sottolineato come la Legge 199/2016 sul caporalato rappresenti una legge di civiltà, indispensabile in un Paese evoluto, ma che presenta un limite: concentra l’attenzione sul pilastro sanzionatorio, importante ma non sufficiente, trascurando gli aspetti operativi e di prevenzione. Poco infatti, purtroppo, è stato fatto riguardo al piano di interventi per la sistemazione logistica e il supporto dei lavoratori stagionali. I problemi che il Piano di interventi avrebbe dovuto contribuire ad affrontare, anche attraverso il coinvolgimento degli enti locali e delle organizzazioni del terzo settore, sono rimasti quasi del tutto insoluti. A partire dal grave ritardo nel sistema di collocamento pubblico, che non è mai stato in grado di garantire alle imprese agricole un efficace reclutamento di ingenti quantitativi di manodopera in tempi brevi, durante le grandi campagne di raccolta. Così come restano irrisolte, in assenza di servizi pubblici adeguati, la questione del trasporto dei lavoratori nelle aree rurali e quella relativa agli alloggi per i lavoratori stagionali.
Problematiche che richiedono – ha osservato Gambuzza – una sinergia tra enti pubblici, nazionali e territoriali, e aziende agricole per la realizzazione di azioni concrete volte a prevenire il fenomeno del caporalato. Infine, il vicepresidente ha evidenziato alcuni aspetti critici del nuovo accordo Stato-Regioni sulla formazione obbligatoria su “salute e sicurezza”, sottolineando il mancato coinvolgimento delle parti sociali agricole su un tema così rilevante, anche in virtù delle specificità del settore. Ha inoltre formulato alcune proposte concrete per consolidare ed incentivare ulteriormente gli investimenti delle aziende agricole volti a prevenire i rischi di infortunio, a partire dalla necessità di escluderli dai limiti del “de minimis”.
– ufficio stampa Confagricoltura –
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