Compagnia San Paolo, 35,7 mln per rinnovare convenzioni con 5 Università

FRANCESCO PROFUMO PRESIDENTE FONDAZIONE COMPAGNIA SAN PAOLO

TORINO (ITALPRESS) – La Fondazione Compagnia di San Paolo ha rinnovato per il triennio 2022 – 2024 le Convenzioni Universitarie con i cinque atenei con cui collabora storicamente. L’impegno economico complessivo è di 35,7 milioni, dal 2006 il totale deliberato complessivo è stato di 219 milioni.
All’Università degli Studi di Torino andranno 15 milioni, al Politecnico di Torino 10,5 milioni, all’Università degli Studi del Piemonte Orientale 3,3 milioni, all’Università degli Studi di Napoli Federico II 4,5 milioni, all’Università degli Studi di Genova 2,4 milioni. “Il sostegno allo sviluppo del sistema universitario rappresenta per la nostra Fondazione un impegno consolidato. La formazione si pone è un elemento importante di competitività economica, specie se contribuisce alla definizione di sistemi di competenze che rappresentano una delle risorse cruciali delle economie urbane contemporanee”, commenta Francesco Profumo, presidente della Compagnia di San Paolo. Le nuove convenzioni supportano azioni volte ad abilitare le Università all’accesso alle risorse competitive europee e nazionali, come Next Generation EU, Horizon Europe e i bandi previsti nell’ambito del PNRR.
Di qui nasce il principale elemento di novità delle nuove convenzioni, che se da un alto, in continuità con il passato, comprendono l’attuazione di progetti definiti congiuntamente, dall’altra si dà spazio a iniziative gestite dalla Fondazione e co-progettate s transizioni digitale, ecologica, sociale in ottica Pnrr. L’obiettivo è sostenere gli atenei nella competizione europea dopo Horizon 2020 con azioni funzionali a Horizon Europe; promuovere innovazione nella didattica per ridurre il mismatch tra competenze e necessità del mercato; migliorare le prestazioni degli atenei per incrementare le premialità ministeriali con strategie di sistema a livello territoriale; favorire strategie evolute di gestione, protezione e valorizzazione della proprietà intellettuale generata. Proprio su quest’ultimo punto, l’Europa che pur ricopre una posizione di primo piano se analizziamo i dati relativi all’attività di ricerca, ha un peso quasi nullo se si volge lo sguardo ai risultati della ricerca sul mercato. Considerando, per esempio, l’imprenditoria deep-tech l’Europa è doppiata dagli Stati Uniti e ancora totalmente oscurata dalla Cina. Stesso discorso nella brevettazione in ambito intelligenza artificiale. Per ciò che riguarda invece la nascita e la crescita di startup di successo, gli Stati Uniti continuano ad avere una posizione di leadership assoluta con un numero di “unicorni” che supera l’Europa di ben 4 volte. In ultimo, guardando alla capitalizzazione di mercato delle piattaforme digitali, si evince che l’Europa è pressochè inesistente sul mercato. Per colmare nel minor tempo possibile tale divario una soluzione possibile è l’utilizzo del PoC, Proof of Concept, come strumento per la valorizzazione del know-how accademico. Gli Atenei e la Fondazione hanno individuato in esso il mezzo per un obiettivo duplice e condiviso: creare un percorso di sviluppo imprenditoriale per i migliori PoC finanziati attraverso le Convenzioni e costruire, quindi, una vera e propria filiera del trasferimento tecnologico mirando a un allineamento strategico fra ricerca e output sul mercato, che la Compagnia di San Paolo sostiene convintamente da anni, con azioni mirate a posizionare, ad esempio Torino e il Piemonte nell’ecosistema mondiale dell’innovazione, grazie l’acceleratore Techstars o Startup Genome, Vento, ESA Bic solo per citare alcune iniziative a supporto dello sviluppo del nostro territorio.
(ITALPRESS).

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